FULL METAL ZEMAN - "La febbre del sabato sera"
Il nuovo appuntamento con una delle rubriche griffate con il GZ
Riecco il consueto appuntamento con gli amici del Gruppo Zeman che impreziosiscono la nostra offerta ai lettori biancazzurri con due rubriche. Questa è Full Metal Zeman ed è firmata da Gioacchino Piedimonte.
Buona lettura!
LA FEBBRE DEL SABATO SERA
La domanda è retorica. Avete presente il film di John Badham, datato 1977, che lanciò a tutti gli effetti John Travolta conquistando un successo epocale sia di pubblico che di critica a livello mondiale? Ecco, ora immaginate Zdenek Zeman con il termometro, obbligato ad un fine settimana in poltrona e ad un taccuino e ad una penna come unica compagnia, che osserva nervosamente il pacchetto di sigarette vietato in teoria in maniera tassativa e sbuffa provando senza successo a far funzionare il telecomando per sintonizzare il televisore e di conseguenza il cervello sullo Stadio Adriatico. Sono le 20:45 e sta per iniziare il derby tra Pescara e Pineto.
Torniamo indietro di una settimana, nello specifico al postpartita del match contro il Sestri Levante, nel quale Daniele Delli Carri aveva certificato la chiusura del mercato in casa biancazzurra, sia in entrata che in uscita. Potrebbero essere state queste dichiarazioni a provocare un abbassamento delle difese immunitarie del boemo, con conseguente aumento vertiginoso della temperatura e reazione fisiologica ed emotiva del corpo.
Scherzi a parte, la sessione invernale ha visto concretizzarsi le cessioni in prestito di Kolaj al Sorrento, Tommasini al Monopoli e Manu proprio al Pineto, con dall’altra parte gli ingressi di Andrea Capone dal Varazdin in Croazia, Lorenzo Meazzi dalla Virtus Entella e Luca Sasanelli dalla Fidelis Andria in Serie D. Il primo è fratello di Christian, classe ‘99 che Zeman aveva già allenato sempre a Pescara; il secondo è stato uno dei migliori nel doppio confronto contro la squadra ligure durante gli scorsi playoffs e ha confermato a parole in seguito alla vittoria quanto di buono fatto intravedere dal momento del suo ingresso in campo, sottolineando a più riprese il suo entusiasmo nei confronti di questa nuova esperienza in una piazza importante; il terzo è invece una vecchia conoscenza del grande Emmanuel Cascione, che ha lavorato con lui al Sassuolo Under 18 due anni fa, in occasione della Viareggio Cup. L’ex centrocampista lo descrive come un giocatore di grande qualità e dagli ampi margini di miglioramento, con un buon tasso di incisività nel reparto offensivo e grande disponibilità e determinazione nell’aiutare la squadra. Sebbene sia forse ancora da costruire sul piano tattico e della posizione più congeniale alle sue caratteristiche, secondo lo stesso Cascione, pur senza stroncare un possibile adattamento anche come centravanti, i suoi movimenti e la sua attitudine si collegano in maniera più naturale ai compiti che il boemo chiede agli esterni d’attacco, considerata soprattutto l’abilità senza palla nel tagliare alle spalle della linea difensiva e l’imprevedibilità nel dribbling. Sarà interessante, alla luce di questo, capire in che modo potrà essere gestita dal punto di vista delle gerarchie la sovrabbondanza in quelle zone del rettangolo verde, in virtù non tanto del punto fermo Merola, ma più che altro di Cangiano, Accornero e dell’altro acquisto Meazzi, che si è in ogni caso qualificato come giocatore offensivo pronto a galleggiare senza problemi tra le richieste tipiche della mezzala zemaniana e quelle dell’attaccante esterno.
Torniamo all’Adriatico. Il Pineto si conferma ostico e difficile da affrontare per il modo in cui sceglie di non far giocare gli avversari. Non è un caso che abbia subìto più di un gol solo in 4 partite su 23 prima di quella sera. Nella prima frazione regna la noia e il Pescara fa fatica ad alzare i giri del motore, ma nella ripresa l’intensità cresce, e con essa le occasioni. La prima a diventare gol arriva allo scoccare dell’ottantesimo minuto, con De Marco bravissimo a farsi trovare pronto dopo un rimpallo e a piazzare con un bellissimo destro il pallone del vantaggio; la seconda, che chiude la gara, sopraggiunge nel finale, con Cuppone e Merola che sfruttano gli spazi altrimenti mai lasciati in nessun altro caso dagli ospiti per sigillare il risultato. Di Pasquale continua a guidare brillantemente la difesa con intelligenza e buone capacità di lettura delle situazioni, il centrocampo rimane un rebus sul piano della ricerca difficoltosa delle caratteristiche giuste e della combinazione di queste ultime.
Terza vittoria di fila. Si spengono improvvisamente le luci a casa di Zeman, dal soffitto viene giù una palla a specchi da discoteca di colore bianco e azzurro, mentre la radio, che nel frattempo si accende in completa autonomia, fa partire Stayin’Alive dei Bee Gees. Il boemo si sente improvvisamente meglio, ma non riesce ad alzarsi e a dare inizio alle proprie danze seguendo quel ritmo inconfondibile e irresistibile. La febbre del sabato sera non è ancora scesa del tutto. “And we’re stayin’ alive, stayin’ alive…E restiamo vivi, restiamo vivi”. Si lascia scappare un sorriso. La musica prosegue.
Gioacchino Piedimonte
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