Baldini non sfiderà Zeman al Del Duca, ma forse nemmeno Ledesma...
Ascoli a caccia di un tecnico, tra conferma del novizio annunciata e ricerca di un nuovo tecnico a fari spenti: Tesser vicinissimo
Non ci sarà domenica l'affascinante sfida tra Silvio Baldini e Zdenek Zeman. In terra picena nei giorni scorsi si era prepotentemente diffusa la voce di un contatto con il tecnico boemo per assegnargli l'eredità di Massimo Carrera, ma almeno per il momento non se ne farà nulla perchè il Picchio ha altre idee. Una telefonata a ZZ, al di là delle smentite di rito, era partita e, ironia del destino, Sdengo avrebbe debuttato proprio contro il suo Delfino in caso di fumata bianca, ma mister Silvio Baldini domenica al Del Duca non si ritroverà al cospetto dell'altro grande senatore delle panchine di C ma probabilmente il novizio Cristian Ledesma, che il ds bianconero Righi ha pubblicamente confermato pur continuando a fari spenti a sondare altre piste. Ormai è fatto l'accordo con Attilio Tesser, ma il tempo stringe e lui deve ancora rescindere con la Triestina, accordandosi sulla buonuscita e firmare un biennale. Il dubbio è dovuto ormai solo alla tempistica /per Tesser sarebbe un ritorno). Oltre a Tesser, che era stato chiamato dal Delfino prima di Baldini quando c'era ancora al timone Delli Carri e che ora è in pole, erano stati sondati Mimmo Di Carlo e Davide Dionigi che nel 2020, dopo aver preso il posto dello spagnolo Abascal, riuscì a centrare la salvezza in B con il Picchio all’ultima giornata). Che Zeman non potesse subito tornare in pista era diventato a tutti chiaro prima dell'interesse ascolano, perchè il placet dei medici dopo l'operazione di febbraio, che lo costrinse a dire addio alla panchina del Pescara, non è ancora arrivato. In occasione della scomparsa di Totò Schillaci, Sdengo aveva infatti confidato con amarezza: “Mi avevano detto che a settembre sarei stato pronto, siamo a settembre e purtroppo non se ne parla di riabbracciare il calcio”. Dunque in panca al Del Duca ci sarà Tesser o, se le tempistiche non lo consentissero, un ragazzo forgiato da ZZ nel Lecce, quel Ledesma promosso dalla Primavera e che da calciatore sfiorò l'approdo al Delfino nel gennaio 2006, a guidare un Ascoli in netta crisi di gioco, risultati ed identità perchè ormai la partita è prossima e difficilmente ci sarà cambio prima di incrociare il Delfino nel big match. E se nelle Marche hanno raccolto appena un punto nelle ultime 3 partite con 2 sconfitte di fila nell'impianto amico, in Abruzzo adesso si celebra il condottiero biancazzurro, quel Silvio Baldini che ha portato la sua squadra al primo posto (senza ko) e che ora è tornato sulla bocca di tutti, anche delle tv nazionali, che di lui per anni si erano dimenticati, dal celebre calcione rifilato a Di Carlo in Parma-Catania del 2007 e nonostante la recente vittoria dei playoff di C con il Palermo. Persino Cristiano Militello di Striscia la Notizia sui social ha scritto: «Vorrei frequentare Silvio Baldini di lavoro. Lo vorrei scritto sui documenti proprio: "Amico di SIlvio Baldini". Un grande allenatore, ma prima di tutto una persona autentica. Diretto, leale, sognatore, essenziale, indomabile e quindi - giocoforza - controcorrente». Silvio da Massa, però, non ha mai prestato attenzione alle chiacchiere, rifugge le luci della ribalta e pensa solo al campo. Adesso è concentratissimo sulla partita di Ascoli, da preparare senza Lonardi. Riporterà Squizzato nel cuore del centrocampo e presumibilmente schiererà la formazione-tipo per confermare la vocazione da corsaro del suo Delfino che finora si è portato a casa 3 trasferte su 3. Poi avrà una settimana per lavorare in tranquillità, grazie al rinvio della gara con il Milan Futuro che sarà recuperata presumibilmente il 6 novembre, e per continuare a macinare numeri da record. In C il Pescara, infatti, non partiva così bene come quest'anno dal 2002-03. Dal 1973-74 (11 campionati), solo 22 anni fa con Ivo Iaconi, promozione poi centrata agli spareggi, e con Baldini sono stati totalizzati 17 punti (da imbattuti) in 7 giornate.
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