Prima squadra

Cosa ha detto il pareggio ottenuto contro l'Empoli

L'analisi

30.06.2020 11:20

Un punto che smuove la classifica e fa morale, ma che non cambia la sostanza delle cose.

L'1-1 maturato in rimonta ieri sera all'Adriatico contro l'Empoli, non allontana il Pescara dalle sabbie mobili della classifica e non alimenta le speranze playoff della truppa, ma ha fornito indicazioni importanti in vista dell'ultimo, rovente scorcio di campionato. Quali? Innanzitutto che il 3-5-2 è modulo da accantonare, ad esempio, perchè i biancazzurri sia con il 4-4-2 iniziale sia con il 4-3-3 finale sono sembrati più vivaci e pimpanti, al netto delle consuete e note lacune in fase di rifinitura e finalizzazione. Problemi strutturali che chiamano in causa un mercato insufficiente, ma inutile ripetere ancora una cosa nota benchè non metabolizzata dall'ambiente

Nel primo tempo, combattuto ma esteticamente non memorabile, tutte le migliori occasioni sono state griffate dal duo Zappa – Galano, ma era stato l'Empoli a trovare il vantaggio con Balkovec. Il rasoterra imprendibile dell'esterno toscano, però, è stato vanificato dal fischio arbitrale a ravvisare un fuorigioco attivo di Bandinelli a ostacolare la visuale di Fiorillo.

Nella ripresa, il neo entrato Amato Ciciretti, con una prodezza balistica da lode, era riuscito a portare avanti i suoi e per i Pescara sembrava il capolinea. Ci ha pensato l'ex Romagnoli, con un ingenuo fallo da rigore, a dare la possibilità a Maniero dagli undici metri di rimettere tutto in parità. Dal dischetto, la freddezza glaciale del centravanti napoletano ha consegnato il primo pari in carriera a Legrottaglie all'undicesima gara da allenatore di serie B.

Ma è un pari agrodolce. Consente sì di cancellare la beffarda sconfitta di Pisa maturata al 95', ma in soldoni dice che forse è meglio concentrarsi sul tenere monitorato lo specchietto retrovisore piuttosto che cullare sogni di gloria, pensando agli spareggi promozione.

E venerdì si torna già in campo, a Cremona, per quello che può tranquillamente definirsi uno spareggio salvezza anticipato. Fallirlo significherebbe entrare in un incubo

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