Prima squadra

Benali e l'attentato di Manchester: "Paura per la mia famiglia"

"Mia moglie e i miei tre figli erano già rientrati a Manchester da qualche giorno. Per fortuna stanno tutti bene"

30.05.2017 16:14

Sono passati parecchi giorni dall'attentato terroristico di Manchester, ma le immagini sono ancora nella mente di tutti. Ahmad Benali, in particolare, ha seguito la vicenda con grandissima apprensione. E' nato a Manchester, ha parte della famiglia ancora là e moglie e figli erano stati di recente proprio nella città inglese. 

A Il Messaggero ed. Abruzzo, il giocatore ha raccontato la vicenda che si è inserita in un periodo difficilissimo per lui. Tra delusione, paura e voglia di tornare a giocare, infatti, la stagione di Ahmad Benali si è chiusa davvero nel peggior modo possibile, prima con la squalifica di tre giornate e poi proprio con l'attentato di matrice islamica nella sua Manchester, alla Evening Arena, due passi dalla sua casa nella città inglese: 23 morti e 122 feriti per le esplosioni al concerto della star Ariana Grande.

Il centrocampista libico è ancora scosso e ha raccontato al quotidiano i suoi giorni terribili. "Ero ancora a Pescara il 22 maggio. Non appena è arrivata la notizia dell'attentato ho immediatamente contattato i miei familiari. Viviamo proprio vicino all'Arena e per me è stata una grande paura. Mia moglie e i miei tre figli erano già rientrati a Manchester da qualche giorno. Anche i miei genitori sono lì. Per fortuna stanno tutti bene, la tragedia è avvenuta di sera e a quell'ora di solito i miei sono in casa. Mi dispiace tanto per quello che è successo, non trovo parole per dire come mi sento", è il racconto del 25enne giocatore biancazzurro, davvero colpito dalla vicenda. Lui, musulmano praticante, ma ragazzo cresciuto sui campi di calcio, tollerante e aperto alle culture diverse dalla propria, adesso si ritrova a vivere in una città - Manchester - che ha paura. "Dispiace davvero troppo vedere la mia città colpita in questo modo. Ora c'è paura, la polizia presidia ogni strada, la gente non esce più di casa. Non ho mai visto Manchester così. Chi commette certi crimini fa soffrire tutti, fa fare una bruttissima figura anche a noi musulmani", ripete Benali

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