Campagnaro: “A Pescara con tanto entusiasmo”
Due “eredità” pesanti da cancellare per Hugo Campagnaro. Gli ultimi argentini in maglia Pescara, Caraglio e Bianchi Arce, più che ricordi hanno lasciato incubi nel popolo pescarese. Starà all’esperto difensore ex Inter e Napoli far dimenticare i due e riportare in alto l’onore del calcio argentino a Pescara in una sorta di derby tutto sudamericano con il calcio brasiliano che qui ha avuto come simbolo un certo Leo Junior. “Li conosco per averli visti giocare in Argentina”, dice Campagnaro, “ma non siamo tutti uguali. Spero che quando andrò via lascerò ben altro ricordo, di certo sul piano dell’entusiasmo e delle motivazioni nessuno mi potrà mai dire nulla. Si possono sbagliare delle partite, ma l’impegno non mancherà mai”. "Perché ho accettato di scendere in serie B? Penso che qui ci siano le motivazioni giuste da parte di tutti. C’è entusiasmo, lo stesso che ho io. All’inizio del mercato potevo anche andare in Argentina o in altre squadre che mi avevano cercato, ma non mi convincevano. Pescara, al contrario, mi ha subito conquistato”. Fondamentale, come raccontatovi da PS24 (leggi qui) un contatto telefonico con Oddo. Ed ora Hugo Campagnaro a 35 anni si tuffa nella sua nuova avventura rispondendo alla domanda che tutti in città si pongono: per quale ragione un giocatore con il suo curriculum (199 gare in A) abbia scelto la cadetteria e la maglia del Delfino. “Il mister mi ha trasmesso la sua voglia e il suo entusiasmo, anche parlare con lui mi è servito per prendere la decisione. Ma ho parlato con qualche amico prima di firmare, e tutti mi hanno spinto a scegliere Pescara, anche per la fantastica città e per la storia della piazza. Ci siamo messi d’accordo in un giorno, è nato e si è concluso tutto in un batter d’occhio. Un anno di contratto più opzione per uno ulteriore, questo l’accorod. Qui ci sono ambizioni e voglia di provare a tornare in serie A. “E’ una grandissima piazza, ho colto subito la proposta fattami perché qui c’è molto entusiasmo, lo stesso che ho io. L’anno scorso il Pescara ha fatto molto bene, cercheremo di fare ancora meglio”. Dal secondo posto ai Mondiali brasiliani, sconfitto in finale dalla Germania, il difensore ex Inter e Napoli. Da svincolato avrebbe potuto anche aspettare qualche giorno in più per ritrovare un posto in serie A, magari attendendo le prime difficoltà delle provinciali. Come si vince nel calcio italiano? “Il gruppo e l'idea di gioco sono fondamentali per vincere”. Per essere al 100% dovra sudare ancora molto, è in ritardo con la preparazione: “E’ da tempo che non lavoro con la palla”, conferma, “devo subito mettermi a pari con gli altri”. Ed anche in questo è sulla stessa lunghezza d’onda di Massimo Oddo
Commenti