Il Professor Mora va a caccia del personalissimo poker
Una nuova promozione per nobilitare una carriera già importante
È dai piedi del Professore, ovvero di Luca Mora, che passano buona parte dei successi del Delfino targato 2022-23. Lo si è visto nel girone d'andata: strepitoso lui, il Pescara ha macinato punti su punti, tallonando da vicino il Catanzaro fino allo scontro diretto. Calato lui, un po' fisiologicamente e un po' per piccoli problemi fisici, il Delfino è conseguente calato fino a sprofondare in crisi. C'è un nesso di casualità o un nesso di causalità nelle due cose? Non è dato ovviamente sapersi con certezza, ma è chiaro che Mora è di gran lunga il giocatore più importante delle rosa del Pescara, grazie ai tanti anni di serie A e B alle spalle e alle tre promozioni nel suo palmarès, e con lui al top anche i compagni traggono giovamento. Tantissimo. La missione del Professor Mora è quella adesso di centrare il personalissimo poker di promozioni in carriera, a nobilitare una vita di calcio già ottima. Luca Mora è il vero cuore pulsante del Pescara, a prescindere dal modulo tattico utilizzato dal tecnico Alberto Colombo, potendo essere impiegato come mediano, play, mezzala nel centrocampo a tre (ruolo nel quale riesce a dare il meglio e che predilige) o anche trequartista atipico, a far valere la sua visione di gioco anche se non ha lo spunto brillante e tecnico dei sottopunta di ruolo. Ora con Zema è chiaro che non ci sar più "confusione" sul ruolo o cambi di posposizione plurimi. A 34 anni il centrocampista biancazzurro è davvero un jolly da scala reale e un leader, faro di un gruppo mediamente molto giovane che in lui vede una guida sicura. La sua assenza è pesata parecchio, come il suo calo di rendimento. Nell'ultimo periodo soprattutto. Era rimasto ai margini per un trauma cervicale rimediato dopo uno scontro di gioco nella gara (persa malamente, 0-4) contro il Foggia, poi ad Andria è entrato, giocando una manciata di minuti e poi di nuovo dal 1' col Giugliano e Cerignola con Colombo e poi sempre presente con ZZ, e ora Mora vuole diventare, anzi tornare ad essere, inamovibile ed imprescindibile per il Delfino anche col boemo senza badare troppo al modulo: vederlo mediano, mezzala o trequartista non è mai stato alla fine un vero problema, l'importante è avere in campo sempre e comunque un giocatore che per intelligenza tattica, esperienza e carisma ha pochi eguali in categoria. Addirittura, in questa stagione, a gara in corsa e in situazione di emergenza, è stato anche schierato terzino mancino. Con profitto. Mora, come gli altri senatori nello spogliatoio, crede nella forza del gruppo e sa bene che con la giusta carica emotiva il Delfino arriverà ai playoff per provare a vincerli, anche se non sarà affatto facile perchè nel mini campionato che verrà post regular season la concorrenza è ampia e assai qualificata. E ai playoff, è noto, conteranno anche l'aspetto fisico e quello mentale oltre al dato squisitamente tecnico. In carriera - come detto - Mora ha vinto tre campionati e adesso vuole il quarto sigillo, perchè il meglio nella sua mente deve ancora venire anche sotto il profilo personale. E tornare in B dalla porta principale nell'ultimo scorcio di carriera è una leva motivazionale fortissima per lui. E se andrà male questa stagione, salvo colpi di scena, ci riproverà la prossima. A Pescara, infatti, Mora sta bene, come la sua famiglia, si sente centrale nel progetto, sente fiducia di tutto l'ambiente e vorrebbe restare in biancazzurro anche il prossimo anno, anche se bisogna fare i conti con l'arrivo di Zeman, la carta di identità e con questioni economiche: può comunque rinnovare di qui a breve perchè, nelle intenzioni di Delli Carri, questa stagione può essere quella base, ovvero il punto di partenza dal quale costruire l'assalto alla B dell'anno prossimo in stile Catanzaro. Sempre che ai playoff non ci scappi la sorpresa e il programma biennale non venga accorciato di un anno……
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