"Ottobre rosso". Il Delfino Rampante racconta... (Pescara - Vis Pesaro)
Una delle rubriche più interessanti di PS24
Riecco l'appuntamento con una delle rubriche più apprezzate di PescaraSport24. Un affresco sulle vicende di casa Pescara del tutto peculiare. Buona lettura!
La forza dell'ingegno cresce con il crescere dei compiti. Si tratta di una delle più celebri frasi di Publio Cornelio Tacito, conosciuto semplicemente, si fa per dire, come Tacito. Scrisse un'opera altissima, una delle più importanti dell'intera storiografia classica: gli Annales; nei quali racconta, cronologicamente, la storia dell'impero Romano da Augusto a Nerone.
Se, facendo un piccolo volo pindarico con la fantasia, questi volumi fossero stati scritti oggi e avessero contenuto dei capitoli sul football, di certo non sarebbe stata menzionata la partita dell'Adriatico tra Pescara e Vis Pesaro. Un match che avrebbe dovuto e potuto fare la storia odierna - mi perdonerete l'ossimoro - del Delfino permettendo ai biancazzurri di restare a un tiro di schioppo dalla vetta ma che, invece, passerà in archivio come un anonimo 0-0, che purtroppo cristalizza Brosco & Co. a meno 5 dalla testa della classifica. Sperando che, nel breve volgere di qualche mese, questi punti persi, al pari del ko contro il Pineto, non risultino poi dirimenti per le sorti dei biancazzurri.
Che, anche nell'ennesimo serale, quasi notturno nell'occasione, di questo primo scorcio di stagione, confermano - ahinoi - il solito leitmotiv del campionato finora: ovvero l'imprecisione sotto porta. Cuppone, Merola e il neo azzurrino Accornero questa volta nei panni degli involontari antieroi di giornata.
Anche se, a volerla dire tutta, quest'ultimo, dal suo ingresso in campo, ci ha provato con convinzione, dando pure quella scossa - vana - necessaria ai compagni per cercare di vincere la sfida. Come direbbero dalle parti della Transilvania un "futbolista de rasa", senza voler però per questo scomodare un semidio del calcio romeno e non solo di nome Gheorghe, di cognome Hagi.
Purtroppo non è bastato perché, come recita una famosa canzone della musica leggera italiana cantata dal trio Morandi-Ruggieri-Tozzi: "Si può dare di più, perché è dentro di noi".
In epoca medievale, San Girolamo coniò la celebre espressione "excusatio non petita accusatio manifesta". Che, più o meno, possiamo tradurre così: "Scusarsi quando non è richiesto è un'accusa evidente" o, più volgarmente, "Chi si scusa si accusa". Questa volta, però, a parziale discolpa del Pescara, e al netto dei demeriti dei biancazzurri, c'e stato anche l'atteggiamento della Vis. Che ha fatto di necessità virtù, attuando e mettendo in pratica alla lettera i princìpi e la filosofia dello zeroazerismo - ovvero difesa a oltranza e si salvi chi può -, nati in Spagna a metà del Secolo scorso prima che la cosiddetta "Quinta del Buitre", a partire dagli Anni Ottanta, rivoluzionasse il calcio iberico portandolo a conquistare successi inequiparabili sia a livello di club che di Nazionale. A proposito, quella meravigliosa "Quinta" era composta dai madridisti Butrageño (un poeta, quasi esteta), Pardeza, Sanchís, Míchel e Martín Vazquez.
Insomma, riprendiamo il ritmo della nostra rivoluzione. Torniamo ad ingegnarci, per riprendere le fila del discorso con Tacito. Anche perché all'orizzonte spirano insidiosi venti di Ponente che arrivano da Lucca e Sassari, rispettivamente i prossimi due avversari del Pescara. Crescono i compiti, aumentano le responsabilità, dimuiscono i margini di errore.
L'Ottobre rosso, però, deve riprendere la caccia, tornando a veleggiare e inseguire il sogno di libertà come fece Marko Ramius al comando di quel famoso sottomarino narrato nel libro di Tom Clancy poi divenuto film.
Parafrasando Zoo station degli U2: ready for what's next... pronti per quello che verrà! Il Delfino Rampante
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