Rubriche

FARSI VALERE SULLE PALLE INATTIVE

05.01.2015 18:09
Gli esperti e studiosi si stanno sempre più frequentemente soffermando sulle palle inattive che nel calcio moderno, estremamente tattico, rappresentano l’elemento che può anche fare la differenza e spesso le gare sono decise da queste esecuzioni. Diventato quindi basilare, per ogni allenatore, preparare anche queste situazioni per mezzo delle quali è possibile determinare il risultato (la statistica dice che il 50 % dei gol è realizzato su situazioni di palla inattiva).  Si classificano solitamente sei situazioni di palla inattiva: calcio d’angolo, calcio punizione, rimessa laterale, calcio rigore, calcio d’inizio, rinvio del portiere.  I like FootballPer quanto mi riguarda, e per le riflessioni che vi propongo, tra le palle inattive annovero in particolare i calci di punizione indiretti e i calci d’angolo, quando cioè per mettere a segno la rete, è chiesta la partecipazione di due giocatori come minimo. Ad eccezione di alcuni calci d’angolo quando si è anche assistito a delle segnature dirette, più spesso in passato, abilità che era riconosciuta a Massimo Palanca, che militando nelle file del Napoli e Catanzaro riuscì a metterne a segno ben 13, e a Gianni Palpacelli, che indossò la maglia biancazzurra negli anni ‘50, anche lui bravo a infilare la porta avversaria direttamente dalla bandierina. In un recente studio della Gazzetta dello Sport, Gigi Di Biagio, selezionatore dell’Under 21 e da giocatore specialista dei calci di punizione, ha affermato che per lui le palle inattive sono importanti soprattutto quando favoriscono i colpi di testa a centro area.  Il quotidiano sportivo milanese, nella conta delle occasioni da gol create da palla inattiva, classifica ai primi due posti l’atalantino Cigarini e il parmense Lodi. Questo ragionamento, che ho cercato di duplicare con riferimento  al Pescara, tiene nel dovuto conto gli effetti, assolutamente improduttivi per la formazione pescarese, scaturiti dalle situazioni di gioco derivanti da palle inattive. Esploriamo i particolari. Maniero e compagni nel girone d’andata hanno realizzato un bottino di reti niente male, 35, quattro meno del Carpi e uno del Trapani, di cui 8 su calcio di rigore. Dei 27 restanti solo uno (sic) è stato frutto di una situazione di palla inattiva, una punizione indiretta. Il 13 settembre scorso alla 3^ di andata è di scena all’Adriatico il Bologna.  La prima frazione si chiude con i felsinei in vantaggio per 3-0. Al 7’ della ripresa Salamon appostato in area raccoglie e gira di testa in rete una punizione a due di Politano. Prima e unica segnatura su palla inattiva. Se avete tempo e voglia, ripensate mentalmente a quanti calci d’angolo ha battuto il Pescara (ve lo dico io, 102, mentre quelli contrari sono stati 90), a quante punizioni a due. Io mi ricordo un numero impressionante di palloni scagliati addosso alla barriera, fuori, o lunghi, facile preda dei giocatori avversari, oppure impossibili da poter essere colpiti dai compagni. Non faccio fatica alcuna a ripensare all’accoppiata Nobili-Zucchini, con il mancino venezuelano bravo, dall’angolo o su punizione, a mettere il pallone sulla testa del compianto capitano. Sappiamo quanto il "segmento" delle palle inattive sia parte fondamentale del credo calcistico del buon Baroni, e immaginiamo che l'addestramento settimanale sia continuo e sempre più incisivo. Il dubbio che s’insinua, quindi, come già descritto, e che a mancare siano piedi precisi e vellutati, anziché tempi, fisicità, blocchi e qualità aeree dei frequentatori delle aree avversarie.

Commenti

Sportmediaset rilancia: «Palermo su Melchiorri»
Oddo e Grosso, maestri pescaresi per i campioni del domani