Un 11 biancoazzurro da sogno
I migliori fuoriclasse della storia del Pescara in campo assieme
Il calcio non è solo uno degli sport più apprezzati al mondo ma è un’occasione per sognare a occhi aperti. C’è chi sogna la propria squadra del cuore vincere un trofeo importante e c’è chi sogna un 11 titolare talmente forte che se esistesse per davvero potrebbe battere qualsiasi avversario. A quest’ultima categoria appartiene il seguente articolo, che fantasticherà sul Pescara e sui suoi calciatori più forti che hanno vestito la casacca biancoazzurra. Non è stato semplice individuarne solo 11, perché il Delfino, soprattutto all’epoca d’oro di Zeman, è stato una fucina dalla quale sono fuoriusciti fior fior di professionisti. Fatta questa dovuta premessa, decidiamo di schierarci con un 4-4-2, modulo che ci permette di puntare sull’equilibrio in campo senza per forza dover rinunciare alla qualità, soprattutto dei 2 attaccanti che tra poco menzioneremo.
Gatta come estremo difensore e in difesa le certezze Righetti e Camplone
In porta il nostro titolare sarà Gatta, il cui contributo alla causa biancoazzurra, nel periodo 1986-1990, fu determinante per promozione e salvezza. Stilisticamente non è mai stato impeccabile, ma poco importa visto che la cosa che più conta è non subire goal. E per questo ci penseranno in difesa le certezze Righetti e Camplone, il primo un “centralone” d’altri tempi, il secondo un terzino dalla discreta falcata. All’interno della prima linea non potevano mancare Dicara, un simbolo del Pescara, avendo fatto tutta la trafila con i biancoazzurri, dalle giovanili fino alla prima squadra, e infine Léo Júnior. Quest’ultimo non è solo un terzino sinistro ma all’occorrenza può essere schierato sulla mediana come regista; peccato per lui che quel ruolo è già ricoperto da un grandissimo del calcio moderno su cui in pochi avrebbero scommesso 10 anni fa.
Una mediana in grado di abbinare qualità a quantità
All’interno del nostro Pescara ideale a centrocampo schiereremmo volentieri Verratti, che grazie alla sua esperienza con i colori biancoazzurri è diventato un campione di fama mondiale. Essendo un regista dotato di ottima velocità di esecuzione, sarebbe l’unico in grado di far arrivare al più presto palloni precisi e intelligenti per i suoi compagni di reparto, ossia Gasperini, Dunga e Allegri. Sebbene l’attuale allenatore dell’Atalanta quando scendeva in campo non era certo dotato della classe cristallina del mediano del PSG, è anche vero che da lui non si può prescindere, poiché ha sempre saputo come muoversi per proteggere il reparto arretrato dalle incursioni delle squadre rivali. Diverso è il caso del brasiliano, mediano completo a livello quantitativo e qualitativo, molto bravo nel tirare i rigori – il che non guasta mai – come in occasione della finale di USA ’94 persa dall’Italia dopo i tempi regolamentari. La sua freddezza nel presentarsi a soli 11 metri dal portiere avversario ne ha fatto uno specialista di tale fondamentale, che con lui non poteva certo considerarsi una lotteria determinata dalla fortuna, come spesso si è ancora soliti pensare. E ora è il turno di Allegri, calciatore che in carriera ha puntato tutto sulla fantasia; le sue giocate, mai banali, sono sempre state illuminanti per i compagni di squadra. Un buon motivo per schierarlo, ma non l’unico, visto che sa anche come segnare: memorabile fu il suo gol segnato alla Juventus su rigore.
In attacco due campioni della gestione Zeman
In attacco non potevamo non optare per due campioni della gestione Zeman: Insigne e Immobile. Più di 10 anni fa il Pescara allenato dal boemo era uno spettacolo, non solo perché la rosa a disposizione era piena di fuoriclasse, tra cui appunto i due campani entrati in pianta stabile nel giro della Nazionale, ma anche perché giocava per vincere. Questo aspetto ha sicuramente aiutato l’attuale attaccante del Toronto e quello della Lazio a emergere. Schierando Insigne possiamo, grazie alla sua velocità e al suo dribbling ubriacante, prendere alle spalle le difese avversarie; in più scegliendo Immobile puntiamo forte su un bomber di razza capace, tra le altre cose, di segnare goal sporchi.
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