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Rebonato a PS24:"Ho Pescara nel cuore. Sui biancazzurri e Zeman dico che.."

L'intervista ESCLUSIVA di PS24 all'indimenticabile ex bomber biancazzurro

20.08.2023 00:01

A CURA DI MATTEO SBORGIA

 Quello tra Stefano Rebonato e il Pescara è stato amore a prima vista. L'attaccante veneto è arrivato in Abruzzo nella stagione 1983-1984 ed è poi tornato nell'anno dei record 1986-'87 in cui si è imposto si impone come protagonista assoluto, diventando capocannoniere del campionato cadetto:  21 gol, nessuno su rigore(massimo numero di reti segnate da un calciatore in B dai tempi di Paolo Rossi col Lanerossi Vicenza) contribuendo in prima persona alla vittoria del campionato e alla conseguente terza promozione in Serie A del  nella sua storia. Nel corso di quella magica stagione (raccontata nel libro 'Poveri ma belli, il Pescara di Galeone dalla polvere al sogno ‘) viene anche convocato da Dino Zoff nella Nazionale Olimpica, pur senza avere la soddisfazione di scendere in campo. L’indimenticato e indimenticabile bomber si è raccontato a distanza di anni in ESCLUSIVA a Pescarasport24, tra il glorioso passato, il presente e il futuro del suo amato Delfino che gli è rimasto nel cuore. 

Quanto e come quanto è cambiato il calcio rispetto a quando giocava Stefano Rebonato?

“E' cambiato tantissimo. Prima c'era più tecnica, adesso la componente fisica la fa da padrone secondo me. Inoltre, rispetto a quando giocavo io, ora i ritmi di gioco si sono alzati notevolmente. Se non sei ben allenato fai fatica. In più adesso ci sono anche più azioni da goal rispetto ai miei tempi in cui si vinceva spesso anche con 1-0"

Se le dico Pescara?

“Quando penso a Pescara mi viene giù una lacrima. Lì da voi ho lasciato il  mio cuore. Ho vestito la maglia biancazzurra per due anni e mezzo, perchè il primo anno arrivai ad ottobre. In Abruzzo ho vissuto un'annata stupenda con Galeone in panchina: squadra giovane che partì da zero, nessuno credeva in noi e invece fummo capaci di scrivere la storia. Quando parlo con i miei compagni dell'epoca di quell'impresa, sembra ancora di sognare ad occhi aperti”

 

Aspetti positivi e negativi della sua esperienza in biancazzurro ?

“La promozione in A senz'altro perchè eravamo partiti tra l'altro anche male e poi abbiamo fatto qualcosa di memorabile.  Dal punto di vista degli aspetti negativi, invece, dico l'annata precedente alla vittoria del campionato perchè retrocedemmo all'ultima giornata: è stato quello il punto più basso della mia esperienza in riva all'Adriatico, poi però ci siamo rifatti con gli interessi”

C'è stato o c'è un giocatore degli adriatici che le assomiglia?

“A prescindere dagli ormai famosi Immobile e Lapadula, credo che per quanto ha fatto e dimostrato Lescano nella scorsa stagione, sia lui il giocatore che per caratteristiche più si avvicina a me”

Segue ancora le sorti del Pescara?

“Seguo sempre, come no. Mi sento quasi ogni domenica con Nella Grossi: commentiamo sempre le partite, dopo una vittoria, un pareggio o una sconfitta. Il risultato del Delfino  è il primo  di cui  mi importa di tutto il calcio italiano, poi viene tutto il resto. Parlo spesso anche i giornalisti Enrico Rocchi e Mila Cantagallo”

Pensa che Zeman sia l'uomo giusto per riportare gli abruzzesi in cadetteria e perchè? 

“Zeman non si discute. E' un ottimo allenatore, uno che sa di calcio e conosce molto bene l'ambiente. Credo che abbia tutte le carte il regola per vincere questo campionato. L'anno scorso anche se c'erano tutti i presupposti per il passaggio di categoria, purtroppo è andata male. Quest'anno bisogna farlo. La C non è una categoria che compete al Pescara. Certo, poi, ci sarà il giudizio insindacabile del campo, ma pensare al Delfino in Lega Pro mette tristezza”

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