Orecchio alla radiolina, calcolatrice alla mano...
Ma se si espugna Verona, sarà festa a prescindere
Minimo sforzo, massima resa. E con l'aiuto degli altri risultati, il Pescara è tornato ad essere padrone del proprio destino. La notte dell'Adriatico per la penultima giornata di campionato è scivolata via così, con sussulti solo al triplice fischio quando le notizie dagli altri campi hanno dato il responso più bello: con una vittoria all'ultima giornata, il Pescara è salvo senza dover ricorrere all'appendice dei playout.
La partita contro un Livorno imbottito di giovani e in smobilitazione da settimane dopo aver battuto quasi tutti i record negativi di Serie B non ha regalato bel gioco e emozioni, ma contava solo la vittoria e vittoria è stata. La rete di Maniero in avvio di ripresa ha spianato la strada verso tre punti d'oro in un match ben più complicato del previsto, dove i biancazzurri hanno confermato tutte le lacune e tutti i problemi che a soli 90 minuti dai verdetti tengono ancora il Pescara sul filo del rasoio.
Venerdì si deciderà tutto, con l'orecchio teso alla radiolina e la calcolatrice tra le mani per valutare tutte le possibili combinazioni. Con una vittoria sul Chievo sarebbe permanenza in B certa per Sottil e i suoi ragazzi, in caso di pareggio tutto dipenderà dai risultati di Venezia-Perugia, Ascoli-Benevento e Cosenza – Juve Stabia.
Bisogna pensare però prima a se stessi. Espugnare Verona non sarà facile e non solo perchè gli scaligeri sono in piena lotta playoff e non possono fare regali, ma perchè il Pescara salirà in Veneto con i cerotti, date le assenze di Balzano, Bocic e Pucciarelli, e perchè le prestazioni offerte dai biancazzurri non inducono di certo all'ottimismo.
Il trend delle ultime gare non lascia ben sperare, insomma, ma nel calcio l’aspetto mentale può trasformare tante situazioni.
Al Bentegodi saranno 90 minuti di fuoco, per cuori forti. Saranno i dettagli a fare la differenza e Sottil, uomo navigato, spera di guadagnarsi salvezza e conferma
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