La necessità di un nuovo centravanti
L’obiettivo centravanti è prioritario. In casa Pescara ogni altro discorso sul mercato diventa di contorno. Anche la gara con il Torino ha confermato l’assoluta necessità di un innesto di spessore avanti ed Oddo ha lanciato, non solo a mezzo stampa, numerosi segnali in tal senso. Come spiegare, ad esempio, il cambio Lapadula – Esposito in quel di Torino e con la squadra sotto? Si continua a dire che non c’è fretta, ma il tempo stringe.
Bisogna intervenire in attacco cercando di ingaggiare un elemento che riesca ad assicurare un certo numero di reti, o meglio che storicamente abbia un curriculum che confermi una vera confidenza con il gol. Poi il campo potrà dire altro, ovviamente, ma la premessa basilare è questa.
Rispetto alla prolifica squadra dello scorso anno, non ci sono più Melchiorri, Bjarnason, Politano e Pasquato che insieme avevano garantito un bottino di ben 39 reti. Se si aggiungono anche i 12 gol realizzati da Maniero prima del suo passaggio al Catania, vale a dire nel girone d’andata, la cifra sale a quota 51. Un bottino ingente che allo stato attuale dei fatti gli elementi a disposizione di Oddo non sembrano poter garantire.
Sulla carta i giocatori in grado di dare qualche certezza da questo punto di vista sono Sansovini e Lapadula, ma il primo deve fare i conti con la carta d’identità mentre il secondo deve confermare in una categoria superiore quanto di buono fatto a Teramo. Vukusic e Caprari, invece, sono per motivi diversi incognite. Ecco che un centravanti che fornisca gol e fisicità al reparto è assolutamente necessario. Infine, una buona dote di reti dovrà essere garantita dai centrocampisti. Valoti in tal senso potrebbe fare la parte del leone, ma anche da Verre ci si attende un contributo importante.
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