Prima squadra

Sempre la stessa storia

Il solito gennaio da brividi

06.02.2025 08:15

Tanto rumore per nulla o poco più. Dall'estenuante sessione invernale di calciomercato esce un Delfino appena ritoccato, ma chi si aspettava un make-up degno di una star è rimasto inevitabilmente deluso. Niente fuochi d'artificio e niente botto finale per il Pescara, che tra problemi di lista, budget e indice di liquidità ha vissuto un mese di anonimato come da classica tradizione biancazzurra di gennaio. Sempre la stessa storia, il solito film insomma. Se si eccettua il 2023, quando in operazioni capolavoro sul piano tecnico e finanziario arrivarono Mesik, Merola e Rafia, infatti, nel cosiddetto mercato di riparazione la società, a prescindere dai direttori sportivi in carica, non ha mai lasciato il segno se non in negativo. L'unica nota positiva l'aver mantenuto tutti i gioielli in organico, anche a fronte di offerte economiche importanti. Ma si sa, su di loro non si imposterà la prossima stagione a prescindere dalla categoria ed averli tenuti è probabilmente per rivenderli meglio la prossima estate. E da un lato per una società come il Pescara non è possibile chiedere altro. Ma, tornando all'oggi e aspettando il responso del campo, che resta sempre l'unico ed insindacabile giudice supremo, il Pescara a fine trattative non sembra realmente rinforzato e non pare aver colmato la principale lacuna che ha ormai da un anno e mezzo: l'assenza di un centravanti prolifico. Le priorità di inizio sessione erano essenzialmente un sostituto del lungodegente Lorenzo Lonardi e l'arrivo di almeno un attaccante di livello ed erano i primi tasselli da inserire nel mosaico di Silvio Baldini che alla riapertura delle liste era ancora al primo posto nonostante la flessione fosse già iniziata da un mese. E invece Erdis Kraja, l'unico arrivo che oltre a migliorare il presente strizza anche l'occhio al futuro essendo ancora abbastanza giovane (classe 2004) e ora di proprietà, è arrivato l'ultima settimana e la punta, non la prima scelta al di là delle dichiarazioni di rito, è stata prelevata in prestito secco solo nell'ultimo, incandescente giorno di mercato quando la scelta dei candidati era ridotta all'osso. Dopo settimane spese nella rincorsa ad obiettivi difficili o quasi impossibili da centrare, mister Silvio Baldini si ritrova ora con un Thomas Alberti in più ed un Edoardo Vergani in meno. Ma l'ultimo arrivato, classe 1998, avrà bisogno di tempo per ritrovare il ritmo partita perchè in stagione ha collezionato solo 8 minuti. A fine agosto, infatti, è stato sottoposto ad un intervento di revisione artroscopica al ginocchio sinistro per regolarizzazione plica sovrapatellare mediale alla clinica Toniolo di Bologna dall’equipe del Prof. Stefano Zaffagnini e all'operazione è seguito un periodo di riabilitazione e qualche altra noia fisica. Il 25 gennaio è stato aggregato alla Primavera dei Canarini nel derby con la Reggiana ed è andato due volte a segno nel 9-0 finale, ma il calcio dei grandi è ben altra cosa e per ritrovare il vero ritmo partita e provare ad incidere avrà bisogno di un po' di tempo e di lavoro senza altri intoppi. Pur essendo strutturato è un attaccante mobile che sembra poter essere idoneo al calcio baldiniano, ma più che una certezza rappresenta una scommessa. E al Pescara adesso serviva altro. Per il resto sono arrivati due giocatori esperti e con campionati vinti alle spalle come Letizia e Lancini, che di certo migliorano la qualità della rosa ma che non perseguono i canoni di patrimonializzazione necessari per la sopravvivenza di un club come il Pescara. La squadra di oggi è più vecchia rispetto a quella di un mese fa (Letizia farà 35 anni a giugno, Vergani ha 3 anni in meno di Alberti, Kraja 1 in più di Tunjov e Mulè 5 in meno di Lancini), è certamente più equilibrata ma non in grado di recuperare la distanza in doppia cifra che la separa dalla vetta. E, forse, nemmeno di arrivare fino in fondo ai playoff.

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