Stavolta non si può proprio fallire
C'è tanto in ballo nella sfida tutta abruzzese di C
Vietato fallire, ma per davvero. In ballo c'è tanto, tantissimo nella sfida tutta abruzzese di serie C. E non parliamo di questioni di prestigio o di mero campanilismo, ma di cose ben più concrete: classifica, morale e panchina biancazzurra. Ma andiamo con ordine.
La classifica piange e, nonostante lo scontro diretto tra Reggiana e Cesena, oggi il Delfino contro i cugini non può e non deve accontentarsi di un pari. Reduce da due sconfitte di fila tra Coppa (proprio contro l'avversario odierno, con eliminazione annessa) e campionato, il Pescara è già lontanissimo dalla vetta (11 punti) e dovrà rendersi artefice di una rincorsa mozzafiato anche solo per una delle piazze d'onore, visto il rendimento delle 3 davanti. E non sarà facile, nonostante un calendario sulla carta in discesa fino al giro di boa. Finora infatti il vero nemico del Delfino è stato il Delfino stesso. Dunque, più che all'avversario bisogna pensare a se stessi. e a non farsi male in modo autolesionista.
Vincere aiuta a vincere e i risultati nel calcio sono l'unica vera medicina. Morale, consapevolezza e autostima dipendono dai punti incassati più che dallo spessore delle prestazioni, quindi meglio vincere giocando male che giocare bene e restare con un pugno di mosche in mano. Anche se poi tanti problemi resterebbero insoluti, almeno nell'immediato, fare bottino pieno anche con una prestazione non proprio memorabile aiuterebbe a lavorare poi meglio. Scopriamo l'acqua calda dicendo che sarebbe meglio vincere giocando bene, ma se proprio non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca stavolta è meglio fare punti che non applaudire senza avere nulla poi in tasca. E non è sempre vero che i risultati dipendono dalle prestazioni: alla lunga è certamente così, ma la storia del calcio è piena di partite vinte con prestazioni non positive ed in certi momenti è necessario solo vincere, senza fare gli snob e pretendere anche la prestazione. Tapparsi il naso, insomma, e portarsi a casa la vittoria.
In ultimo, la vittoria salverebbe una panchina che, al di là delle rassicurazioni dirigenziali, è a rischio. La posizione di Auteri è traballante, un pari non la rinsalderebbe ma forse eviterebbe un avvicendamento che sarebbe praticamente inevitabile in caso di ko. E l'ombra, anzi il baffo, di Bepi Pillon sembra già aleggiare sull'Adriatico. Ma è un discorso prematuro, perchè ci sono 90 minuti intensissimi da giocare contro una squadra, il Teramo, che è certamente più spensierata e che ha defezioni importanti, ma che comunque non regalerà nulla e che guarda con preoccupazione lo specchietto retrovisore. Stasera, prima di cena, avremo parecchie risposte. Stavolta davvero importanti….
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