La prima battaglia per la salvezza
Le premesse di Avellino - Pescara
La prima battaglia per la salvezza è ad Avellino. Il Pescara scende in Irpinia per provare ad archiviare il momento nerissimo, per dare la prima gioia a mister Massimo Epifani e per incamerare punti pesanti nella corsa alla permanenza in serie B. La salvezza è diventato l'obiettivo da centrare, sembrano lontanissimi i discorsi sui playoff. Eppure solo due settimane fa, il presidnete Daniele Sebastiani, con Zeman ancora in sella, apostrofava come "un fallimento" il mancato raggiungimento degli spareggi promozione. Dopo appena 15 giorni, le prospettive biancazzurre sono totalmente differenti: non si può più scherzare col fuoco, il rischio di rimanere scottati acquista concretezza di giornata in giornata.
I numeri complessivi dei biancazzurri nell'anno solare 2018 sono imbarazzanti, la zona rossa della graduatoria è ormai vicinissima e oggi, contro una squadra che ha i medesimi problemi del Delfino, ovvero l'Avellino, bisogna a tutti i costi interrompere l’astinenza in trasferta che dura da due mesi, da quando Mancuso sul finale di Foggia- Pescara ha regalato l'ultimo colpo gobbo abruzzse lontano dall'Adriatico. Non che in casa sia andata meglio: una sola vittoria, grazie ad un calcio franco di Brugman, in mezzo a tante, troppe delusioni. L'altro gol del 2018, siglato da Bunino, è stato del tutto inutile essendo arrivato nel netto ko interno contro il Parma. L’attacco del Pescara è il peggiore della B nella seconda parte del torneo e a ciò si aggiunge che si è smarrita una solidità difensiva, forse anche casuale, che aveva mascherato i problemi nelle prime gare del girone di ritorno. Con 12 al passivo, il team ora guidato da Epifani è tra le peggiori della cadetteria. Serve un deciso ed immediato cambio di marcia per scacciare ii fantasmi. Al Partenio due squadre in crisi: chi si rialzerà?
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