Fontecchio, un pescarese in NBA! "Un sogno che diventa realtà"
Ma non dimentica le sue radici
“Non importa quanto lontano si vada, l’importante è ricordarsi da dove si è partiti.
Questo posto per me ha un significato speciale ed essere qui oggi con Bianca, lo eleva all’infinito.” Scriveva così, dalla sua Francavilla al Mare, qualche giorno fa su Instagram, tra la firma con gli Utah Jazz e le nuove fatiche in Nazionale, Simone Fontecchio, il primo abruzzese a firmare una una squadra NBA, la lega dei marziani. Le sue parole corredavano una foto con la figlia Bianca mentre gioca a basket nel “campetto di nonno”, come lo chiama lui. E' tutto partito da lì: le fatiche nelle giovanili, compresa la parentesi con l'Amatori Pescara, il salto nel grande basket con Virtus Bologna, Olimpia Milano, Pallacanestro Reggiana e Vanoli Cremona prima di imporsi all'estero, con l'Alba Berlino, dove vince uno Scudetto, e in Spagna al Baskonia. Tra le due esperienze straniere, i Giochi Olimpici di Tokyo dove la sua stella ha brillato tanto. Tantissimo.
E proprio un anno fa si è iniziato a parlare di NBA per lui. 365 dopo la firma di un biennale da 6,25 milioni di dollari con la franchigia di Salt Lake City. Sin da bambino dicevano che Simone era un predestinato. D'altro canto, buon sangue non mente: nonno Vittorio è stato uno dei grandi cestisti anni '50 e mamma Malì Pomilio è stata una delle icone del basket femminile azzurro. Ma tutta la sua famiglia è fatta di campioni dello sport: papà Daniele è stato vicecampione europeo indoor sui 60 metri ostacoli, ad esempio, gli zii delle icone nazionali della pallanuoto. Ora il grande salto negli Usa. “Ringrazio i Jazz per aver fatto diventare realtà il mio sogno”, ha detto Simone subito dopo la firma. “Sono davvero grato per questa grande opportunità”. Negli States troverà da avversari l'amico Gallinari, ora ai leggendari Boston Celtics, e Banchero, prima scelta assoluta all'ultimo draft e ora uomo franchigia degli Orlando Magic. Prima di pensare alla nuova stagione, c'è l'ItalBasket da trascinare verso un capolavoro. “Giocarsi un Europeo in casa è una grande occasione”, ha detto in tv, “proveremo a fare il meglio possibile. Ci sono aspettative e grande attesa per questo appuntamento, abbiamo voglia di fare bene. La chiamata NBA? E' nato tutto il 15 luglio, mi ha chiamato il mio agente alle 7:30 del mattino per illustrarmi l'offerta. Quando sei bimbo immagini di giocare in NBA, adesso che sto per farlo davvero è qualcosa di indescrivibile”. Il debutto ci sarà il 19 ottobre in casa contro i Denver Nuggets, mancano dunque meno di 2 mesi. Ma in mezzo c'è un altro sogno da realizzare, chiamato Europeo. E una qualificazione ai Mondiali che vuol far guadagnare a suon di canestri all'ItalBasket….
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