Un Natale sereno e un regalo nella calza della Befana
Le feste biancazzurre
Sarà un Natale sereno per i tifosi del Pescara, per la prima volta dopo 5 anni. Il primo posto, seppure in coabitazione ora con altre due squadre, il titolo di Campione d'Inverno e, più in generale, un cammino da lode di una squadra nata tra mille difficoltà ma capace di compattarsi, lottare e vincere fino a fare innamorare tutta la città non possono che essere ritenuti doni anticipati per un popolo biancazzurro che era stanco e sfiduciato. Ma che ora guarda al futuro con ottimismo, perchè anche l'ultima partita del 2024, che non era una qualsiasi ma la Partitissima contro la corazzata Ternana, ha detto che questa squadra può essere protagonista fino alla fine. E che con qualche ritocco opportuno può rendere il sogno di mister Silvio Baldini e di tutta la piazza realtà tra 5 mesi. La super sfida con le Fede d'Umbria, con un pubblico sugli spalti che non si vedeva da tempo all'Adriatico, si è chiusa a reti bianche ed ha confermato pregi e difetti della truppa, ma per la prima volta negli ultimi 4 anni il Delfino non ha steccato uno scontro diretto casalingo. Nelle precedenti 3 stagioni, e se vogliamo allargare il discorso anche nell'ultimo campionato di B, ogni versione del Pescara non solo aveva perso ma era spesso andata alla deriva nella partita chiave della stagione. Stavolta no ed è un segnale importantissimo. Al netto di una gara nella quale l'estremo ospite è stato praticamente inoperoso, c'è da rimarcare più di un aspetto positivo. Ad esempio la tenuta complessiva della squadra, l'aver tenuto al palo l'attacco atomico dei professionisti italiani e l'aver mantenuto a proprio favore il vantaggio negli scontri diretti, che oggi vale poco ma che farebbe tutta la differenza del mondo in caso di arrivo finale a pari punti delle due squadre, ora raggiunte da quella Virtus Entella che, sorniona e un po' sottovalutata, non molla. Le due avversarie del Delfino sono più regolari (hanno perso entrambe una sola gara, proprio quella contro la banda Baldini e tra le mura amiche), hanno attacco, difesa e differenza reti migliori, ma non sono scappate via. Il Pescara ha costruito le sue fortune su un percorso esterno doc e su una precisa identità tattica data dal suo condottiero, il vero valore aggiunto della squadra. Con un altro tecnico in panchina probabilmente il Pescara non sarebbe lassù a guardare quasi tutti dall'alto verso il basso e con un campionato ancora tutto da giocarsi. I limiti della rosa sono evidenti e sono sempre stati noti, coperti dalla forza del gruppo e, soprattutto, dalle intuizioni di Silvio da Massa, che di certo ha fatto più di quanto era immaginabile. Basta un solo dato, tra i tanti, per far capire la sorta di miracolo che questo Pescara sta compiendo: in casa non ha fatto gol nelle ultime 3 partite e, più in generale, è rimasto a secco in 5 delle ultime 9. Eppure da tanto tempo è al primo posto, spesso da solo e ora in compagnia. E non era scontato a ripensare a quel 15 luglio quando la truppa era partita per il ritiro di Palena, con una contestazione nei confronti della società all'epoca più aspra di oggi e con le dimissioni a sorpresa del ds Delli Carri. Adesso tocca alla società fare il massimo possibile sul mercato, regalando al suo allenatore quei puntelli di spessore per alzare la qualità e la caratura del gruppo. E nella calza della Befana mister Baldini può trovare già un prezioso regalo, non l'unico ma il primo: Filippo D'Andrea del Catania, punta che ha le caratteristiche giuste per il tipo di gioco di Baldini. Con gli etnei e l'entourage del giocatore (Simone Pepe) i rapporti sono ottimi e l'affare si può fare.
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