180 minuti di fuoco: biancazzurri arbitri del proprio destino
Con 2 vittorie in 2 gare terzo posto assicurato. Altrimenti.....
Il terzo posto è tornato in bilico, dopo la sconcertamte sconfitta di Taranto dove i biancazzurri sono andati ko pesantemente contro una squadra in grado di rifilare 3 reti ad un inerme Delfino, praticamente mai sceso in campo allo Iacovone. 2 gol presi nei primi 11 minuti, il terzo incassato dopo che da 3 minuti i padroni di casa erano rimasti in 10: difesa fragilissima e più che traballante, idee pescaresi poche e assai confuse, pericolosità pari a zero. Non una squadra di Zeman in nulla, contro un team pugnace forgiato ad immagine e somiglianza del suo tecnico. Tre note statistiche negative da sottolineare del match di Taranto, al netto della prima vittoria di Capuano in una sfida diretta con Zeman che vi abbiamo sottolineato in precedente news: nelle sedici partite precedenti, praticamente quasi un girone intero, gli ionici avevano realizzato appena 4 gol, quadi quanto le reti rifilate al malcapitato Delfino (3) in una gara sola; per il Pescara il ko in terra di Puglia è stata la sconfitta in trasferta più pesante dall’inizio del torneo per passivo, la seconda per proporzioni in generale dietro solo al 4-0 subito in casa col Foggia (replay al contrario di quanto accaduto a campo invertito nel girone d'andata). Taranto bestia nera del Pescara in questa stagione, più del Catanzaro (1 punto portato a casa da Cancellotti e soci) e anche più del Crotone (che ha vinto 2 gare su 2 su misura): 2 vittorie per gli ionici, 5 gol fatti e 0 subiti.
La mancanza di continuità ha caratterizzato il cammino del Pescara in gerale, dalla flessione dell'era Colombo coincidente con il o interno col Catanzaro quando i biancazzurri erano a -3 dai calabresi dei record: prima della quindicesima giornata i biancazzurri avevano toralizzaro 11 risultati utili (9 vittorie e 2 pareggi), dal ko col Crotone in poi, per un totale di 35 punti in 14 allungando l'analisi alle 2 precedenti gare alla sconfitta interna coi pitagorici, ovverole vittorie iniziali contro Avellino e Latina; nei successivi 22 incontri soltanto 24 punti portati a casa,con ben 10 sconfitte in uno score dove si innesta anche il bilancio di Zeman, formato da 3 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte con 13 gol fatti e 11 subiti.
La terza piazza dietro le cugine calabresi è dunque tornata in discussione a 180 minuti da fine regular season, ma l’undici di Zeman è ancora arbitro del suo destino dato che occupa ancora il terzo posto che sarebbe confermato senza scomoda compagnia in caso di doppia vittoria domenica prossima contro il Monopoli all’Adriatico (ore 17,30) poi a Picerno, squadra che sogna ancora di chiudere con un tezo posto una stagione trionfale per una realtà calcistica così piccola. La classifica parla chiaro: a 2 giornate dal termine della stagione regolare il Pescara è terzo con 59 punti, 1 in più del Foggia (che è a quota 58) e 3 in più di Picerno e Cerignola (che sono appaiate a quota 56). Queste le restanti gare delle contendenti, con Cerignola e Picerno che nei prossimi 90 minuti si giocheranno praticamente tutte le possibilità, nella speranza di passi falsi di Pescara e Foggia, in chiave terzo posto: 16 aprile ore 17,30 Pescara-Monopoli, Catanzaro-Foggia, Cerignola-Latina e Virtus Francavilla-Picerno; domenica 23 aprile, sempre alle ore 17.30, Picerno-Pescara, Foggia-Turris e Juve Stabia-Cerignola.
FOTO MUCCIANTE
Commenti