
Tre punti per provare ad uscire dalla crisi
Premesse e possibili scelte per la sfida al Gubbio
Ed è già vigilia, di nuovo. Domani un Pescara in piena crisi torna in campo per sfidare all'Adriatico-Cornacchia il Gubbio, a conclusione di un periodo da 3 partite in 9 giorni che finora ha riservato solo amarissime delusioni e non un riscatto come si sperava dopo la sconfitta di Sestri Levante ed il rinvio del match con l'Arezzo a fine marzo. Il momento è il peggiore della stagione, inutile negarlo: nemmeno nei tre mesi di forte rallentamento, che avevano visto i biancazzurri scivolare sempre più indietro in classifica, erano stati collezionati 3 ko di fila e un solo punto nelle ultime 4 partite. Adesso anche il quarto posto, che era ritenuto fino a un paio di settimane fa blindato e obiettivo minimo, è a rischio, perchè ci sono 4 squadre in soli 3 punti e con le altre tre i biancazzurri hanno lo svantaggio negli scontri diretti. Questo significa che bisognerà fare un punto in più di tutte per non perdere una posizione in caso di arrivo finale a braccetto con qualcuna. Il terzo posto occupato dalla Torres non è poi così distante, soli 4 punti anche se da recuperare in appena 3 partite (e anche coi sardi la banda Baldini è in svantaggio nella classifica avulsa), ma visto il Delfino dell'ultimo mese bisogna più realisticamente pensare a conquistare e mantenere la quarta piazza invece di fare pensieri sulla terza. Vincere, anche senza convincere, è l'imperativo categorico di un Delfino che non può badare al sottile e deve incamerare punti preziosi, sperando anche in buone notizie dagli altri campi, perchè nel calcio l'unica medicina possibile è rappresentata dai risultati. Ma tornare a correre non sarà facile e non solo per le (enormi) difficoltà nelle quali versa la squadra biancazzurra ma anche per le ambizioni playoff dell'avversario di giornata. La vittoria del Rimini in Coppa Italia mette a disposizione del Girone B un posto in più per il post season, è vero, con i romagnoli che agli spareggi promozione entreranno di diritto a partire dalla Fase Nazionale, ma i Lupi d'Umbria, ora decimi con 45 punti, sono tallonati da vicinissimo da Pontedera (44), Carpi e Perugia (entrambe 43) e non vogliono e non possono perdere terreno. Anche domani, come nel recupero di mercoledì contro l'Arezzo, ci saranno più novità di formazione, un po' per motivi legati al turnover ed un po' per scelte tecniche dopo le ultime deludentissime uscite. La novità certa è il rientro di Pippo Pellacani nel cuore della difesa dopo tre giornate di assenza causa squalifica. Gli lascerà il posto Carlo Crialese, che nelle ultime due uscite è stato schierato centrale d'emergenza e che presumibilmente partirà dalla panchina perchè sulle corsie esterne, stante lo stop imposto dal giudice sportivo a Gaetano Letizia, dovrebbero agire Pierozzi e Moruzzi. La ghiotta novità dovrebbe riguardare il reparto mediano. Dovrebbe essere rilanciato Antonino De Marco dopo un lungo periodo in naftalina. Il 20enne di Erice non vede il campo da un mese, dalla gara di Pontedera quando venne espulso nei minuti di recupero, e prima di allora da inizio anno solare aveva collezionato appena tre spezzoni di gara (45' con la Torres prima dell'Epifania, 13' con il Perugia a fine gennaio e 34' nello scivolone interno contro l'Ascoli del 17 febbraio). Valzania e Squizzato ieri si sono allenati regolarmente in gruppo anche se hanno ancora fastidi e Dagasso è in un momento di down dopo aver tirato la carretta praticamente per tutto l'anno e l'opzione De Marco nel borsino della vigilia è data in forte rialzo. Kraja in regia è altra idea che sembra poter essere messa di nuovo in pratica.
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