Ascoli - Pescara 3-1, le pagelle dei biancazzurri
Ingenuità pagate a caro prezzo. Il Pescara esce dal Del Duca con un pugno di mosche in mano, aggiornando il libro dei rimpianti di questo altalenante avvio di stagione. Fiorillo 6 Raccoglie 3 volte la palla in fondo alla propria rete, ma non ha responsabilità specifiche. Per il resto è puntuale Fiamozzi 5,5 Meglio in fase di spinta che in quella di contenimento, ma nel complesso ci si attendeva di più. Fornasier 5 Ultimi 30' di gioco da incubo o quasi. Sbaglia tanto, troppo. Zuparic 6 Fino al pari di Perez è quasi perfetto ed anche dopo è il migliore della retroguardia. Crescenzi 5 Dalla sua parte la catena ascolana Almici-Giorgi è insidiosa, lui si sgancia poco e cerca di dedicarsi, non con buon profitto, maggiormente alla fase difensiva. Selasi 6 Senza infamia e senza lode la sua prova. Si dedica all'interdizione più che alla costruzione e si conferma affidabile ma senza acuti Bruno 6,5 Non giocava un match ufficiale da febbraio, quando dopo 20' dal debutto in biancazzurro (a Latina) fu estromesso da un infortunio. Il Colonnello non è un architetto o un geometra, ma da buon muratore fa il suo. E lo fa bene. Benali 5,5 Va a sprazzi. E' lontano parente del centrocampista ammirato a Brescia, quando nelle due fasi di gioco aveva un peso specifico importante Caprari 6,5 Vivace, ispirato, pericoloso. Da trequartista ha libertà di assecondare il suo estro e si accende con buona frequenza. Non avrebbe meritato l'avvicendamento. Lapadula 6,5 Fosse meno egoista sarebbe perfetto. Sigla il terzo gol in altrettante gare, ma poteva incidere di più. Comunque positivo il suo apporto Cocco 5 Non ci siamo. Nel trio d'attacco è quello che incide di meno. Il modulo non lo aiuta, ma lui è nervoso e patisce l'astinenza da rete. Torreira 5,5 Entra con il Pescara che cala progressivamente e lui non riesce ad accendere la luce. Valoti 5,5 Non buono il suo impatto. Mitrita 5,5 Si presenta con una serpentina in contropiede e con un tiro telefonato. Poi si spegne e risulta fumoso Oddo 6 La sua squadra per 60' mostra piglio giusto e buone idee, ma conferma le lacune già note. C'erano molte assenze, d'accordo, ma alcune scelte - iniziali e a gara in corso - non hanno convinto. C'è molto su cui lavorare e lui stesso lo ha ammesso.
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