Mercato: le situazioni di Ciano e Donnarumma
Destini diversi per due appartenenti ad una stessa scuderia. Stiamo parlando di Alfredo Donnarumma e di Camillo Ciano, l’uno di proprietà Pescara e l’altro obiettivo nemmeno tanto nascosto dei biancazzurri. Il loro futuro è legato a doppio filo. E non (solo) perché rappresentati dallo stesso agente, Sandro Martone. Dove giocherà l’uno, infatti, difficilmente giocherà l’altro. Ma andiamo con ordine. Alfredo Donnarumma, reduce da una straordinaria stagione al Teramo, farà rientro a Pescara ma sulla sua permanenza si dovrà ancora valutare. In caso di più arrivi, infatti, a partire dal gemello Lapadula (che verrà contrattualizzato non appena la burocrazia lo consentirà dopo il fallimento del Parma) ma non solo (Ardemagni o Corvia), Donnarumma è destinato a fare di nuovo la valigia. Probabilmente in prestito. La Salernitana, su esplicita richiesta del nuovo allenatore, ha mosso i primi passi. Torrente avrebbe voluto il giocatore anche a Cremona dopo averlo lanciato a Gubbio, ma si optò all’epoca per una soluzione diversa. Il “ricongiungimento” ora può tornare d’attualità, sempre che il Pescara non decida di riportare la punta a casa in pianta stabile. Ben più intricata la situazione Ciano, che ha il Pescara spettatore interessato nonostante il pesante forcing dello Spezia che offre un ricco triennale a cifre molto alte per la B (oltre 200mila euro). I biancazzurri vorrebbero operare in sinergia con il Sassuolo: i neroverdi preleverebbero l’attaccante per poi girarlo in prestito in Abruzzo. C’è però un ostacolo burocratico a frenare attualmente qualsiasi discorso. Ecco quale: Ciano era di proprietà del Parma che lo scorso anno l’aveva girato in prestito biennale al Crotone. Con il fallimento dei ducali, bisogna verificare lo “status” del calciatore, cioè se si possa ritenere svincolato oppure se il Crotone, sulla base dell’accordo pregresso, possa rivendicare il diritto alle prestazioni anche per il prossimo anno. Si tratta di un caso limite, neppure puntualmente regolamentato, e bisognerà attendere il parere della Commissione Tesseramenti. Qualora comunque dovessero aver ragione i pitagorici, difficile che Ciano resti in Calabria. Dalla sua cessione si vorrà monetizzare parecchio e si cercherà di sfruttare un’asta che comprenderà presumibilmente Pescara,Chievo, Sassuolo, Livorno, Cesena, Spezia e Bari. Si ringrazia per la collaborazione Mauro Mazzarella di SoloSalerno
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