Sulle orme di De Sanctis: Francesco Galante si racconta
Il baby portiere è stato ospite della diretta Facebook de Il Centro
Aveva iniziato la stagione da terzo portiere della prima squadra, poi l'ingaggio di Farelli lo ha fatto tornare in Primavera, dove può crescere ed imparare senza assilli, sbagliando e maturando come un giovane può e deve fare. Ma in tanti sono pronti scommettere su Francesco Galante, giovanissimo portiere biancazzurro che è l'ultimo prodotto di una scuola di estremi difensori che ha forgiato, tantissimi anni fa ormai, un certo Morgan De Sanctis. Epoche e maestri diversi, ma il baby Galante ha tutta la facoltà di sognare.
Nei giorni scorsi il giovane portiere si è raccontato nella diretta Facebook de Il Centro. Ecco un sunto delle sue dichiarazioni:
«Per me è un sogno che si realizza. Devo ringraziare Pillon, ma anche Aldegani (preparatore dei portieri, ndr) e Pesoli (vice di Pillon, ndr) per l’opportunità che mi hanno dato. Ho passato due mesi bellissimi con il gruppo e adesso me ne torno in under 17 per continuare a migliorare. Tifo Pescara da bambino e per me è un vero onore vestire questa maglia per il quinto anno di fila. Sono arrivato nel 2014 e ho fatto tutta la trafila nelle giovanili. Il mio primo allenatore è stato Fabio Ferraresi, nei Giovanissimi, poi ho avuto Temellin e Pesoli negli anni successivi. La chiamata in prima squadra? Ero al mare, a giugno, e ho ricevuto la chiamata del Pescara per il ritiro di Palena. Ero incredulo e la prima telefonata l’ho fatta a mio padre. Il mio idolo? Buffon, però mi piacerebbe ripercorre la carriera di Morgan De Sanctis e Luca Pacchiarotti, che hanno fatto l’esordio tra i professionisti proprio con il Pescara». Galante frequenta il liceo scientifico e non vive in convitto insieme ai suoi compagni di squadra delle giovanili. «Mia madre non ha voluto perché mi ha sempre detto che la scuola viene prima del calcio. Faccio il pendolare e ogni giorno vengo a Pescara per gli allenamenti. Più avanti vorrei diventare il portiere titolare del Pescara, magari in serie A, ma al momento mi godo quello che ho, anche se adesso i miei amici mi chiedono sempre le maglie e non so come fare per accontentarli tutti»
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