Editoriale

Non si può più sbagliare

17.02.2014 10:33

Tutto immutato, almeno per una settimana. Il nuovo stop del Pescara – che non conosce punti nel nuovo anno e che non ne fa dal 26 Dicembre scorso – non ha prodotto scossoni. Il faccia a faccia notturno post debacle con il Varese ha dato il suo responso: si continua con Marino.  Forse serviva un segnale forte, si è optato per dare continuità al progetto con un allenatore che – giova ricordarlo – ha il contratto fino al 2015. Con tarantella “ritiro si, anzi no” inserita nel pacchetto. Cinque sconfitte consecutive, condite da almeno due prestazioni imbarazzanti (Crotone e Castellammare di Stabia) ed una insufficiente (Varese), squadra che ha smarrito certezze e sicurezze e la piazza che rumoreggia: è crisi nera a Pescara, ma non si cambia. Ora, però, è vietato sbagliare. Tutti sotto esame, nessuno escluso. Marino in primis, poi la squadra, chiamata immediatamente  a dare risposte importanti che non possono essere più procrastinate. Anche la società si gioca tutto.

Non si mettono punti nel paniere da cinque gare ormai, ma il paradosso è che tutto è ancora possibile. In una Serie B del tutto mediocre, il passo è lentissimo. Il Pescara è nel gruppone – ed essere in nutritissima compagnia non è mai buona cosa – ed  il forte rallentamento generale ha prodotto solo l’assottigliarsi della forbice – per usare un gergo statistico da elezioni politiche – tra zona playoff e zona playout.  Fra l'Empoli secondo ed il Pescara dodicesimo (in compagnia del Siena) solo otto punti, tra il Delfino e la quint’ultima il gap è di dieci lunghezze:  la classifica si accorcia dopo la giornata numero 25 senza produrre allunghi decisivi da parte di qualche squadra. Nessuno stravolgimento, tutto immutato o quasi: cambia poco in vetta, ancor meno dietro. In mezzo al guado tante squadre, Pescara incluso. Che buttano un occhio allo specchietto retrovisore, ma possono guardare avanti per mettere la freccia posizionandosi sulla corsia di sorpasso. Senza essere spericolati, solo avendo un andamento consono. La zona playoff è a portata di mano, nonostante tutto nulla è perso. Tempo e modo per risalire ci sono – vogliamo credere che ci siano -, ma occorrono umiltà e coraggio. Non si può più aspettare e non si deve più sbagliare. Da Bari deve partire una nuova stagione. Con il sole alto nel cielo (bianc)azzurro. 

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