Lapadula e il Perù
Riecco la la rubrica “I like football” firmata da Sergio Di Sciascio per PescaraSport24. Buona lettura! Vale un Perù, immagine del mitico territorio con al centro l’Amazzonia, detentore di immense ricchezze che nel periodo coloniale malvagi avventurieri spagnoli e portoghesi, i conquistadores, saccheggiarono e razziarono in nome e per conto dei loro imperatori. Cinque secoli dopo, da qualche mese, esploratori provenienti dallo Stato sudamericano a bordo di comodi aerei e non caravelle, sono nella nostra regione allo scopo di convincere il bomber biancazzurro Gianluca Lapadula a rispondere, per via delle origini di sua madre Blanca, alla convocazione della nazionale peruviana. Negli ultimi tempi, il viale del tramonto imboccato da Claudio Pizarro (Bayern Monaco, Chelsea, Werder Brema) e le polveri bagnate di Paolo Guerrero (Amburgo, Flamengo) hanno messo a serio rischio la presenza del Perù ai prossimi mondiali per via dei risultati delle gare di qualificazioni di marzo contro Venezuela e Uruguay. Il capocannoniere della B, in un recente incontro a Pescara ha dato la disponibilità al ct. Ricardo Gareca, pur se la sua aspirazione è quella di essere convocato da Antonio Conte. Sull’argomento si è espresso Massimo Oddo che si è detto certo che Lapadula ha tutte le carte in regola di vestire la maglia azzurra. Lapadula, che nel recente calcio mercato è sembrato alla Juventus e altre società titolate, di “valere un Perù, è chiamato a rinverdire nella nazionale blanquirroia (biancorossa) le gesta di calciatori ( tra essi alcuni che hanno giocato anche in Italia), come Teófilo Cubillas (Porto, Basilea), ritenuto il più grande giocatore peruviano, Gerónimo Barbadillo (Avellino, Udinese), Juan Seminario (Fiorentina, Barcellona), Jefferson Farfán (Schalke 04, Al-Jazira), Víctor Benítez (vincitore con il Milan della Coppa Campioni 1963), Julio César Uribe (Cagliari, nel 1982 votato il miglior giocatore sudamericano dopo Maradona e Zio), Juan Carlos Oblitas, Juan Adelfo Magallanes (America de Cali, Alianza Lima), Percy Rojas (Sporting Cristal, Independiente), Alberto Gallardo (Milan), Ramón Mifflin (Cristal Sporting, New Jork Cosmos). Se Lapadula per via delle origini della madre è da qualificare italo peruviano, un giocatore tutto peruviano ha indossato la maglia del Delfino. Siamo nel campionato 1959-60 il presidente Sabatino Di Properzio riceve in prestito dall’Inter un peruviano, Hugo Natteri che la società nerazzurra aveva portato in Italia e, dopo un periodo di verifiche e collaudi, ceduto nell’ordine all’Alessandria, Triestina, e poi Pescara. Centrocampista con propensioni offensive, il primo anno con Tontodonati in panchina (rilevato poi dal croato Ljubo Bencic) 15 furono le presenze. Quattro in più la successiva stagione con 7 reti. Due di queste rifilate al Chieti in un derby che vide il Pescara vincente per 5-1. Natteri smise di giocare a Grosseto, dove si stabilì con la famiglia. Nel centro maremmano, dove allenò squadre giovanili, trovò la morte nel 2000 a 66 anni.
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