Prima squadra

Grassadonia: "C'è rammarico, era una salvezza che potevamo centrare"

“Tanti rimpianti. Pescara è una piazza fantastica, sul mio futuro dico...”

04.05.2021 16:30

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Il Pescara vince contro la Reggiana e rimanda la retrocessione aritmetica. A decidere il match è stato Christian Capone. 

Queste le parole di Grassadonia in conferenza stampa: 

“Tanti sono i rimpianti, questa salvezza si poteva centrare e dopo il Covid non siamo riusciti a fare ed aumentano i nostri pensieri negativi. Continuiamo a lavorare. Analizzando il mio percorso questa squadra ha alzato la tensione nervosa e ce lo siamo detti, sapevamo il nostro punto di partenza. La squadra oggi  è stata brava nel calarsi nella lotta e sapevamo che gli avversari sarebbero venuti con il coltello tra i denti e dovevamo alzare la tensione. Il mio futuro? Non ho parlato con nessuno ed in questo momento non mi interessa, mi interessa finire il campionato al massimo e tentare di fare il miracolo. Il mio rammarico è tanto e resto fortemente concentrato su queste due partite. Il futuro è l’ultimo dei pensieri. Pescara è una piazza fantastica, è un piacere lavorarci e centrare gli obiettivi importanti ma in questo momento la priorità è un’altra. Io sono abituato a lavorare e non a gestire, mi pace lavorare su gente motivata e che vuole il lavoro, le mie precedenti esperienze non mi hanno sorriso e forse avrò sbagliato anch’io. Il percorso degli allenatori è segnato anche dalla fortuna e sfortuna e so di aver dato l’impossibile. Non ho parlato con il presidente ed in questo momento non posso dire nulla e se mi dovessero chiamare ne parleremo e capire le problematiche, per poi trovare giocatori che sposino la causa.

Il problema Covid è stato devastante. Quello che è successo è incredibile, una settimana tremenda perché non ci siamo allenati insieme ma non giustifica la non vittoria con l’Entella e mi fa incazzare la partita di Cosenza. Non è facile giocare con il pensiero e l’assillo del risultato. Eravamo più spensierati? Quando non hai nulla da perdere viene la cattiveria agonistica ed i giocatori sono più limpidi. Sono mancate il carattere e la gestione della gara"

 

 

 

 

 

 

 


 

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