Prima squadra

Togni, il doppio ex: “Pescara il posto che ho amato di più”

11.12.2014 00:03
Pescara – Avellino è anche la gara di Romulo Eugenio Togni. Il centrocampista brasiliano, ora alla Spal in prestito, il grande calcio lo ha vissuto in biancazzurro prima e in biancoverde poi. A Pescara l’apice indiscutibile della sua carriera. La cavalcata in Serie A nell’anno targato Zeman e poi l’esordio nella massima serie dopo un periodo nel quale era stato accantonato. Il gol al Catania resta una gemma indimenticabile per molti, ma soprattutto per lui e la sua famiglia che hanno vissuto un periodo davvero difficile quando Stroppa lo accantonò. In silenzio, così come era arrivato, ha vissuto il momento difficile in biancazzurro e poi con discrezione massima ha vissuto le luci della ribalta. Rispolverato da Bergodi e da Bucchi. Ed in silenzio è andato via a scadenza di contratto. Senza polemiche. Come è nel costume di questo brasiliano atipico che sembra malinconico ma che chi lo conosce bene apprezza tantissimo. Chiedere referenze ai tanti amici che ha lasciato a Pescara, prima di trasferirsi ad Avellino. Togni e il suo calcio piazzato, a Pescara in molti lo rimpiangono. “Pescara è il posto che ho amato di più, ho vissuto due anni indimenticabili e là ho avuto la possibilità di farmi conoscere a livello nazionale e di giocare in A “ dice Togni in esclusiva a PescaraSport24. “Ci sono stati tanti momenti bellissimi, la promozione in A e poi il gol al Catania dopo esser stato mesi fuori rosa. L’anno in A per me è indimenticabile a livello personale, anche se le cose per la squadra non andarono bene“. Togni, il brasiliano giramondo, arrivò giovanissimo in Italia ma a Pescara trovò l’ambiente ideale per emergere dopo tanto peregrinare. Ma dove ha vissuto anche episodi dolorosi. “I momenti belli sono talmente più numerosi ed importanti che a quelli brutti non penso nemmeno più”, dice Togni. Due in particolare: l’esser rimasto fuori rosa in epoca Stroppa e la macchina ritrovata bruciata nel parcheggio dello stadio al rientro da una delle ultime trasferte. “Non ci penso più, so per certo che non sono stati i tifosi che mi hanno sempre voluto bene e non mi interessa neppure più sapere chi è stato e come è successo”. A fine stagione, a parametro zero, il trasferimento ad Avellino. “Si aspettavano molto da me, purtroppo è stata una stagione così così”, dice Togni, “perchè per 7 mesi ho avuto la pubalgia ed è stato molto difficile conviverci. Poi sono state fatte altre scelte e sono felicissimo di essere alla Spal, dove sono potuto ripartire da zero in un ambiente sereno e serio dove c’è molta tranquillità. Sono ripartito ancora una volta da zero, come spesso mi è capitato”. Sabato ci sarà Pescara – Avellino, la “sua” partita. “Sarà una gara equilibrata, credo sulla scia di quelle dello scorso anno anche se sono cambiate un po’ di cose”, dice Togni. “Entrambe le squadre non hanno avuto in questa prima parte di stagione un rendimento continuo, ma hanno organici di grande valore. Per chi tiferò? In cuore mio lo so, ma dico che tiferò per il calcio. Ho rispetto dell’Avellino, dei miei ex compagni e dei tifosi per dire altro… Sono ancora un giocatore dell’Avellino e lì mi sono trovato bene, ma…” Non conclude la frase, la lascia in sospeso. Ma pensiamo di aver capito per quale squadra batterà il suo cuore… Si ringrazia per la disponibilità accordata l’Ufficio Stampa SPAL 2013 srl

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