Prima squadra

Bari – Pescara, la gara di Franco Mancini. Parla la moglie Chiara

17.09.2015 09:20

Bari – Pescara è anche la gara di Francesco Mancini. Il suo nome è indelebilmente legato alla Zemanlandia di Foggia, ma Franco – come lo chiamavano tutti – ha scritto pagine importanti, sebbene in ruoli diversi, anche a Bari e Pescara. In biancorosso da estremo difensore, in biancazzurro da preparatore dei portieri nell’annata probabilmente più bella della storia pescarese. E proprio una sfida tra bari e Pescara, ma a campo invertito rispetto a quella di sabato prossimo, fu il match che si giocò il giorno dopo la tragica morte di Franco, figura unanimemente riconosciuta come positiva in ogni piazza nella quale ha militato. In memoria di Franco ed anche per stemperare i toni di una gara che si preannuncia ad alta tensione per la rivalità tra le tifoserie, PescaraSport24 ha intervistato la moglie di Franco, la signora Chiara Carpano. “Conoscendo personalmente gli SLO (Supporter Liaison Officier, lei stessa lo è del Foggia, ndr) del Bari e del Pescara,  sono certa che sapranno  loro, meglio di me, confrontarsi con i propri tifosi per far sì che non ci siano intoppi in tal senso”, ci dice sulle preoccupazioni di ordine pubblico per il match. Nella piacevole chiacchierata con lei, partiamo dal ricordo dell’esperienza barese. “Il momento più bello dell'esperienza barese dal punto di vista calcistico è sicuramente legato alla terza salvezza consecutiva raggiunta dal Bari in serie A nel Campionato 1999/200. I giorni che precedettero la gara furono pieni di tensioni tra Franco e l'allenatore Fascetti che lo chiamò in sede il giorno prima della trasferta a Venezia. Ricordo il pianto liberatorio di Franco al triplice fischio finale come fosse oggi: il pianto di un Uomo, professionista serio ed umile che in campo ha sempre dato l'anima rispettando la maglia indossata! A distanza di anni è quello che tutti gli riconoscono: ha lasciato, ovunque, un bellissimo ricordo”. Lo stesso splendido ricordo che ha lasciato anche a  Pescara, nonostante la sua esperienza in biancazzurro sia durata, purtroppo, solo pochi mesi. Pescara non ha dimenticato Franco, lo aveva già adottato. La promozione è stata dedicata anche a lui. “E' vero, non è una semplice affermazione, potrebbe sembrare una frase di circostanza ma non è così. Ogni volta che ho la possibilità di tornare a Pescara, gli amici fanno a gara per farmi sentire a casa: da Daniele Sebastiani al Dott. Sabatini, da Gabriele a Lucianino, la Signora Nella Grossi, i semplici tifosi, gli amici incontrati durante quella breve esperienza. In quei pochi mesi di permanenza di Franco, appena era possibile salivo a Pescara con i ragazzi (Francesco ed Alessandro), mi sentivo a casa anche perchè la conoscevo bene avendo studiato là per tre anni, ma la cosa che mi faceva star bene anche quando era a Foggia era sentire Franco molto sereno: trascorreva le sue giornate con il suo amico fraterno Vincenzo Cangelosi, aveva trovato un posto dove potersi esercitare con la batteria, aveva il mare..” Nella prossima sfida tra Bari e Pescara ci saranno 3 ragazzi che erano insieme a Franco in quel Pescara: Caprari, Sansovini (infortunato) e Maniero. “A dire il vero, conosco bene solo Riccardo Maniero. Un ragazzo dal grande cuore, uno che esce fuori dal prototipo del calciatore moderno. Un ragazzo con valori veri, sempre attento a mantenere i piedi per terra e che non dimentica: è rimasto molto legato a Francesco ed Alessandro e lo ha dimostrato con tante manifestazioni di affetto sincero! Un ragazzo a cui auguro le migliori fortune calcistiche ed extra perchè le merita!”. Sul campo ci sarà emozione, ma sarà partita vera. “Non mi sbilancio mai in pronostici, non fanno per me”, ci saluta la signora Chiara. E Pescara tramite noi saluta lei, gentilissima come sempre, ed i figli Alessandro e Francesco.

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