Il retroscena: la cena di Natale per cementare il gruppo
La cena della Vigilia per cementare il gruppo. Dopo la vittoria contro il Varese, la squadra si è ritrovata per festeggiare insieme. Un modo per fortificare il gruppo, arma basilare dei successi di una squadra. Ricordate l’epoca Zeman? Non solo le individualità di spicco (“I Tre Tenori” in primis) ed un assetto tattico definito, la cavalcata trionfale ha avuto proprio nella forza del gruppo l’arma in più. Tutti, anche coloro meno impiegati, si sentivano parte di un progetto e di una squadra.
E allora in un team rinnovatissimo (oltre le 20 unità) sono importanti anche queste occasioni. Dopo la vittoria contro Bettinelli e soci e prima del Natale e del Santo Stefano di lavoro, la rosa biancazzurra si è ritrovata a tavola per trascorrere insieme la sera della Vigilia. Con le famiglie lontane, si è aspettata la mezzanotte tutti insieme tra canti e battute. Dai senatori Pesoli (per età) e Maniero (per militanza) ai giovani come Torreira, tutti insieme per riscoprire lo spirito di gruppo. Basta fare un giro sui social per capire quanto, al di là delle frasi di circostanza, la squadra sia veramente unita. Se Aresti posta una foto dei compagni in occasione del calcio a due in area di rigore contro il Varese con la scritta “i miei guerrieri in barriera”, altri come Boldor e Brugman pubblicano video e selfie della serata, tutti con frasi inneggianti il gruppo biancazzurro. Che sta diventando una brigata di amici e non solo di compagni di squadra.
Sentite Pucino: “Siete unici. Non potevamo passare un Natale migliore, grande vittoria e grande serata. Sono ancora più convinto che siamo grandi. Io ci credo”, ha scritto, con le ultime tre parole scritte in maiuscolo. La “replica” di capitan Maniero, uno che non lesina mai una parola di incoraggiamento o una pacca sulla spalla ad un compagno in difficoltà, non si è fatta attendere: “E’ soprattutto così che si crea un gran gruppo per poi diventare una grande squadra, stiamo diventando pian piano un gruppo solido. Io ci credo. Vamossss”, con le tante “s” finali a sottolineare entusiasmo. E se son rose, come pare, fioriranno. Biancazzurre, ovviamente…
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