#AccaddeOggi: il Delfino Rampante racconta... Il 10 biancazzurro e il Delle Alpi
Oggi ma nel 1996: il Delfini batte il Toro al Delle Alpi 0-2. Reti di Giampaolo e Sullo
La penna del Delfino Rampante occi si dedica ad un amarcord biancazzurro particolare. Buona lettura!
Insieme agli Ottanta è stato, probabilmente, il decennio dei numeri 10. Il calcio dei numeri per ruolo: il football nel quale ogni maglia – rigorosamente da 1 a 11 - rappresentava una posizione ben precisa da occupare sul terreno di gioco. E il 10 era il folletto magico che sulla trequarti aveva il compito di far ballare le difese e tirare fuori dal cappello quel coniglietto capace di meravigliare il pubblico e trovare il pertugio adatto per mettere fuori gioco gli avversari: baricentro basso e piedi da artista.
Ognuno ha il proprio numero 10 del cuore. Anche se poi ci sono i cosiddetti fuori-classifica, coloro che sono l’oggettivo. E restano nel cuore di tutti.
Per chi ha avuto vent’anni o poco più negli Anni Novanta e ha frequentato lo stadio Adriatico, il numero 10 del cuore non poteva non essere – e non può non essere ancor oggi con una sorta di nostalgia - un folletto di nome Federico Giampaolo.
Fe-de-ri-co Giam-pao-lo, Fe-de-ri-co Giam-pao-lo, Fe-de-ri-co Giam-pao-lo alé. Se lo ricorderanno tutti i tifosi del Pescara: era il coro che lo stadio gli dedicava ad ogni sua magìà.
E vederlo giocare è stato davvero magico tra dribbling, veroniche, assist, traiettorie mortifere per portieri avversari e la sua esultanza sotto la Nord con le consuete e tipiche due braccia alzate in segno di giubilo. Di riconoscenza simbiotica. Di amore ricambiato, reciproco. Di emozioni.
Stadio delle Alpi di Torino. Inaugurato nel 1990 in occasioni dei Mondiali italiani, fu lo scenario del drammatico e, per certi versi, romantico ottavo di finale tra Brasile e Argentina: tra le fila dell’albiceleste c’era proprio uno di quei numeri dieci fuori-classifica di nome Diego Armando Maradona. Ma non è di questo che dobbiamo brevemente parlare.
Stadio delle Alpi di Torino, dicevamo. 27 ottobre 1996. Esattamente 27 anni fa. Era domenica.
Era il Pescara, tra gli altri, di Morgan De Sanctis, Gianluca Colonnello, capitan Michele Zanutta, Michele Gelsi, Ottavio Paladini, Angelo Terrecenere, Salvatore Sullo. E, soprattutto, il Pescara di Federico Giampaolo. Quella squadra, allenata da Delio Rossi, che fu capace di eliminare dalla Coppa Italia il Parma di Zola, Crespo, Thuram battendolo all’Adriatico 3-1, mentre in campionato arrivò a pochi punti dalla promozione in Serie A, dopo un girone di andata sulla cresta dell’onda.
Stadio delle Alpi, oggi di 27 anni fa, dicevamo. Il Pescara, reduce dalla vittoria interna per 1-0 contro la Cremonese (gol di Palladini), batte a domicilio il Torino per 0-2: raddoppio al novantesimo di Sasà Sullo. Ad aprire le danze, per il vantaggio biancazzurro, manco a dirlo è stato proprio Federico Giampaolo che quell’anno realizzò ben 16 gol in campionato e 2 in Coppa Italia con la maglia del Pescara.
Accadde oggi. Il numero 10 del nostro cuore: Fe-de-ri-co Giam-pao-lo alè
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