Tanto rumore per nulla. Finora....
Dopo una settimana di trattative, nessun arrivo
Il mercato di gennaio, quello che in casa Pescara ha riservato storicamente più disastri che colpi, non è mai facile e meno che mai può esserlo nell'anno del Covid, tra ristrettezze economiche e una fantasia che manca per allestire operazioni dalle formule variegate. E' una situazione generale, con il Pescara che è triste protagonista nell'immobilismo generale tra A e B. Serverebbe una scintilla, un movimento che innesca un effetto domino per ravvivare una sessione finora in tono minore per tutti.
Ma non tutti sono nelle condizioni del Pescara, che ha necessità assoluta di innestare (almeno) una punta e un difensore nel minor tempo possibile. E quella che semrava essere la priorità, l'attaccante, da prendere già il 4 gennaio, a detta del presidente Sebastiani può slittare di una settimana almeno. Ma se al momento Breda può far di necessità virtù in avanti, la stessa cosa non si può dire per la retroguardia per la sfida con la Cremonese. Tra squalifiche (Bellanova e Scognamiglio) e infortuni (Drudi, che si rivedrà a fine mese come Bocchetti, Antei, che non è ancora al meglio, Elizalde) il reparto è ridotto all'osso e, con i soli Jarozinski, Nzita e Guth abili e arruolabili, la speranza è che si possa recuperare almeno il senatore Balzano, per non dover cambiare un modulo che ha dato garanzie e non dover sperimentare qualche soluzione difensiva inedita. Problemi anche sulla corsia sinistra, dove però ci sono alcune soluzioni-tamponi adottabili (Omeonga-Masciangelo-Maistro).
Urge dunque intervenire presto, prestissimo e bene sul mercato per tamponare le falle note della rosa e chiudere i buchi dati dalle contingenze attuali
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