
Il tabù Adriatico
Le premesse di un turno importantissimo
Adesso bisogna sfatare il tabù Adriatico. Il Pescara che domenica scorsa a Carpi è tornato a brindare a quel successo che mancava da 70 giorni, dall'acuto di Gubbio, domani sera deve sbloccarsi tra le mura amiche, dove non vince addirittura dal 21 novembre, per continuare la sua caccia almeno al gradino più basso del podio. Il turno non è agevole, perchè i biancazzurri sfideranno nel posticipo un Ascoli assetato di punti, ma Davide Merola e compagni avranno il piccolo vantaggio di scendere in campo conoscendo già il risultato delle avversarie. Per la lotta al vertice del Girone B la giornata si è aperta ieri con la gara interna della Vis Pesaro, quarta forza del Girone B, contro il Sestri Levante e proseguirà oggi con il testacoda Legnago-Entella (42 i punti di differenza tra le due squadre) e con le difficili trasferte di Torres e Ternana sui campi, rispettivamente, di Arezzo (sesto in graduatoria) e Campobasso (i Lupi del pescarese Fabio Prosperi non possono regalare nulla, essendo sorprendentemente in zona playout), e si chiuderà con la classica di provincia tra Delfino e Picchio. La banda Baldini perfino nel suo momento migliore ha sempre faticato all'Adriatico (pensate alle vittorie di misura con Pianese e Carpi arrivate in pieno recupero), dove raccoglieva meno di quanto otteneva in trasferta anche quando troneggiava al primo posto con un discreto margine sulle inseguitrici. Oggi, a 26 partite già mandate agli archivi, ha raccolto 20 punti in casa, frutto di 5 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte con 14 gol all'attivo e 9 al passivo, e ben 27 lontano dall'Abruzzo grazie a 8 successi (i primi 6 consecutivi a stabilire il record societario), 3 pari e 3 ko con 18 gol fatti e 12 incassati. Ritoccare in meglio lo score interno è il primo, fondamentale passo da compiere in vista del volatone finale di regular season e proprio la sfida di domani sera è tra quelle più ostiche che il calendario residuo propone ad un Pescara che dovrà dare conferma immediata di aver superato la sua crisi. I biancazzurri si accostano alla partita con tre defezioni pesanti (Tonin causa distorsione alla caviglia, Kraja per l'operazione al menisco di una settimana fa e Squizzato per squalifica) ad aggiungersi a quella del lungodegente Lonardi e con qualche dubbio di formazione che mister Baldini scioglierà nella rifinitura di oggi. Il principale riguarda il riferimento centrale del tridente, con tre giocatori in lizza: Ferraris, Merola (che giocherà comunque, da esterno destro o da falso nueve), ed il baby Antonio Arena. Il primo resta il favorito, ma non è totalmente escluso che possa esserci il lancio del talento di origini australiane che ieri, a 16 anni compiuti lunedì scorso, ha firmato nell'ufficio del presidente Daniele Sebastiani il primo contratto da professionista. L'accordo sottoscritto ha durata triennale e pone al riparo la società da brutte sorprese in estate, perchè già da mesi Arena è seguito da top club italiani (le milanesi, la Roma, la Juventus e il Como) e stranieri (da società di Premier League al Betis Siviglia), e domani ha la concreta possibilità di debuttare tra i professionisti, più probabilmente a gara in corsa che non dal calcio di inizio. Mister Baldini, che stima tantissimo il ragazzo, non vuole caricarlo di eccessive pressioni e deve salvaguardare anche gli equilibri dello spogliatoio. Di certo non partirà titolare Thomas Alberti, ancora in ritardo di condizione. In stagione ha messo insieme solo 21 minuti (13 a Carpi nel debutto biancazzurro) ed ha ancora bisogno di tempo e lavoro per trovare la forma migliore.
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