Una febbre mal curata e una guarigione che deve arrivare subito
Una febbre mal curata può causare problemi gravi. Se Foscarini anche nel post partita conferma ciò che aveva detto alla vigilia, vale a dire che "Il Pescara non è malato, ha un leggero raffreddore", la realtà dei dati numerici dice invece che il Delfino ha preso un bel colpo di freddo e che la temperatura si è alzata oltre la soglia di guardia. I "colpi di tosse" di febbraio si sono trasformati in una "febbriciattola" fastidiosa e preoccupante ad inizio marzo. Nulla di incurabile, sia ben chiaro, ma adesso servono le giuste medicine. Ed una pronta guarigione. Da più di un mese la vittoria è diventata una chimera. Dal filotto di 7 successi consecutivi si è passati a soli 3 punti conquistati nelle successive 6 partite. Uno score ovviamente insufficiente per poter impensierire il tandem di testa, nonostante il rallentamento del Cagliari, e per poter tenere a distanza le inseguitrici di un Pescara che incantava ma che si è smarrito. L’incantesimo si è rotto? Forse, ma probabilmente si è solo inceppato. Si è passati dalla possibilità di scalzare il Crotone dal secondo posto, al timore di perdere la terza piazza con i vantaggi che ciò comporta in chiave playoff. Il periodo è nero, inutile nascondersi. Sarebbe falso e anche sciocco dire il contrario. Il bel Pescara di Massimo Oddo da qualche giornata non è più lui. Involuto, insicuro, disordinato, molle. In una sola parola: irriconoscibile. Probabilmente è solo uno stato transitorio, un momento di flessione anche fisiologico dopo aver dato tanto fino ad un mese fa. Era probabilmente impensabile poter tenere un ritmo altissimo, ma una frenata del genere non era prevedibile. I campanelli d'allarme c'erano tutti, ora squillano con forza. Inutile fare l'elenco dei problemi, Oddo - anche lui non esente da colpe, tra scelte di formazione e cambi del tutto opinabili in più di una circostanza - li conosce bene. Certamente meglio di noi, a partire dalla fase difensiva. E bisogna porvi rimedio, non è tardi. Agli errori del mercato non si può riparare, a quelli della squadra si. Adesso serve solo serenità ad una squadra che ormai è timorosa e che paga a caro prezzo ogni errore, non solo quelli anche marchiani dei singoli. Una squadra giovane ha bisogno di punti di riferimento in campo e fuori e deve ritrovare compattezza per uscire fuori dal guado. "Dobbiamo reagire, restare uniti e tirare fuori l'orgoglio. Forza ragazzi!", la scossa di mister Oddo. Ora che Crotone e Cagliari hanno preso il largo ed hanno un piede e mezzo già in A diminuiranno le pressioni. "Si resta schiavi finché non si è guariti dalla mania di sperare", sosteneva Emil Cioran. Adesso parte un nuovo torneo, quello per il terzo posto. Una volta toccato il fondo non si può che risalire. E questo Pescara può tornare lo splendido giocattolo che era.
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