Weekend decisivo. Stavolta davvero
Dentro o fuori
Il primo weekend di luglio sarà davvero rovente a Pescara. Non solo per questioni meteo, ma anche, se non soprattutto, per le vicende della principale squadra cittadina di calcio che può davvero passare di mano nel giro di pochissimi giorni. Ieri in serata, in anticipo di almeno 24 ore rispetto alle previsioni, Rosettano Navarra, l'imprenditore ciociaro operante nel settore dei rifiuti e che vanta già numerose esperienze nel mondo del calcio (un paio di anni fa ha provato anche a rilevare l'Avellino, invano), ha inviato la sua proposta scritta all'attuale numero uno biancazzurro Daniele Sebastiani per rilevare la maggioranza del pacchetto azionario del Pescara. Dopo una serie di incontri preliminari, da lunedì scorso il carteggio tra i due è assai fitto e dopo un primo stop all'idea originaria, quella dell'ingresso al 20% con possibilità entro un anno di acquisire il 51% del club (e facoltà di pareggiare le offerte di altri gruppi interessati a rilevare la società), l'operazione è ripartita su altre basi. L'idea adesso è quella di uno sbarco immediato del nuovo investitore con il 51% delle azioni, con opzione di acquisire la totalità delle quote entro il 30 giugno 2025 attivando una clausola unilaterale che sarebbe inserita nel contratto di vendita. Da mercoledì Navarra ed i suoi professionisti di riferimento hanno studiato le carte inviate da Sebastiani e ieri l'uomo d'affari di Ferentino ha limato gli ultimi dettagli e inviato una bozza di contratto alla controparte nella quale si è cercato di mettere nero su bianco l'accordo già raggiunto verbalmente a grandi linee quando la trattativa è ripartita nel cuore della settimana, su altri e più importanti presupposti rispetto a quelli dei contatti iniziali. Adesso la palla passa a Sebastiani, che anche ieri era irraggiungibile telefonicamente e che analizzerà la proposta con i suoi professionisti di riferimento. A strettissimo giro darà una risposta, anche se da Ferentino filtra ottimismo sul buon esito della vicenda e si sostiene che in caso di placet di Sebastiani entro 3 giorni si completerebbe tutto l'iter dell'operazione. La necessaria due diligence se attivata sarebbe solo confermativa e quindi si arriverebbe al closing con le firme assai speditamente. Dunque ad inizio settimana il Delfino potrebbe chiudere un capitolo della sua storia, ma Sebastiani almeno per un anno resterebbe nella compagine sociale e si dedicherebbe al marketing e alla gestione del settore giovanile. La cautela non è mai troppa in questo genere di operazioni, perchè ballano parecchi soldi. Le quote che rileverebbe Navarra potrebbero essere valutate intorno ai 3 milioni di euro, ma ci sono altre voci da considerare: i debiti verso Erario e banche, già in buona parte rateizzati, il valore del marchio, il monte ingaggi e il valore dei bond che vanno saldati a novembre. Se invece la proposta recapitata ieri da Navarra non fosse ritenuta idonea per qualche motivo, il dialogo non è certo che si chiuderebbe qui ma potrebbe essere nuovamente impostato su altre premesse, forse quelle originarie. Il tempo però stringe perchè il ritiro partirà il 15, c'è una panchina ancora da assegnare e una squadra quasi da rifare. Con Navarra al timone sarebbe Cozzella il ds con facoltà di scegliere il tecnico, con Sebastiani invece resterebbe Delli Carri che ha bloccato Baldini (disponibilità già avuta, ci si deve solo accordare sull'ingaggio) e che ora si limita all'ordinaria amministrazione, pur avendo ancora mandato a cedere i giocatori che non fanno parte del progetto e la cui vendita non andrebbe ad incidere sulla trattativa con Navarra. E Gabriele Bankowski? L'attuale vicepresidente del Delfino che è proprietario del 5% delle quote del club, nel caso in cui Navarra dovesse prendere da subito il 51% delle quote potrebbe uscire definitivamente di scena, se invece l'imprenditore di Ferentino acquistasse per ora solo il 20%, con l'impegno di prendere tutto il pacchetto azionario entro e non oltre il 30 giugno 2025, allora tutto dovrebbe restare invariato e l'addio al club adriatico da parte dell'ex patron dell'Angolana sarebbe solo rimandato di un anno circa.
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