Pescara-Juve Stabia, quelle sfide che hanno scritto pagine di storia.... [VIDEO]
4 delle 7 sfide all'Adriatico hanno un grande significato. Una in particolare....
Le sfide all'Adriatico tra Pescara e Juve Sabia hanno sempre avuto tanto da raccontare. L'ultima, ad esempio, ha avuto un valore storico, che prescinde l'ambito prettamente sportivo. Era il 20 giugno 2020 e l'incrocio tra Delfino e Vespe gialloblù sancì il ritorno in campo della serie B dopo il lungo stop dovuto allo scoppio della pandemia da Coronavirus. Dopo settimane di isolamento, poi di allenamenti individuali ed infine collettivi, finalmente a parlare fu il campo, davanti ai soli 2.000 spettatori presenti come stabilito dai protocolli per limitare la diffusione del contagio, ed il Pescara, allora guidato da Legrottaglie, si impose per 3-1 con reti di Pucciarelli, Crecco (che domani sarebbe stato l'unico superstite di quel match, se non fosse stato ceduto da appena un mese al Taranto) e Zappa, con rete campana di Elia sui titoli di coda della sfida. Si pensava potesse essere la svolta per i biancazzurri, che con la vittoria in uno scontro diretto sembravano ad un passo dal poter blindare la salvezza e nutrivano addirittura ambizioni di agganciare alla lunga il treno playoff, fu invece l'ultima fiammata di una squadra poi piombata in profonda crisi. Si raggiunse infatti la salvezza solo ai playout, ai rigori, con Sottil in panchina ed il Perugia di Oddo come avversario, complici i guai del Trapani che fu penalizzato a fine torneo di quei punti utili al Delfino, retrocesso sul campo, per poter disputare gli spareggi. Nelle 7 sfide, 6 di campionato e 1 di Coppa Italia, all'Adriatico, il Pescara ha sempre vinto tranne la partita della stagione 2007-08, in C1 con Lerda in panchina, finita 0-0, e tra le gare che i tifosi biancazzurri ricordano con più piacere c'è quella datata 6 marzo 2012, davanti a 10.774 spettatori (recupero dopo rinvio per neve) che si accomodarono sotto la pioggia per assistere ad un nuovo capitolo della Zemanlandia biancazzurra. Era infatti la stagione dei record, quella col trio Verratti-Immobile-Insigne in campo, e proprio il centravanti ora alla Lazio aprì le marcature nel 2-0 rifinito da Kone. In quella partita collezionò l'unica presenza in biancazzurro Marco Martin, terzino arrivato a gennaio dal SudTirol ed ora in D al Montebelluna, un vero Carneade per il calcio pescarese: sostituì capitan Sansovini al minuto 14 della ripresa e fu uno dei pochissimi cambi conservativi fatti da Zeman non solo a Pescara ma in tutta la sua lunghissima carriera. Il ds di quella squadra era Delli Carri e nella rosa c'era Riccardo Brosco, che però non figurava nella lista dei convocati per la sfida ai campani all'epoca guidati da Piero Braglia, giustiziere del Pescara col suo Gubbio in Coppa Italia in questa stagione. L'altra partita che il popolo pescarese ha bene in mente è quella del 24 agosto 2013. Era la partita di debutto del Delfino targato Pasquale Marino in B dopo la traumatica retrocessione dalla serie A dell'annata precedente. Ben 12.445 tifosi si gustarono il 3-0 rifilato agli stabiesi grazie alla doppietta di Maniero e al sigillo finale di Brugman. Quel Pescara, partito come una delle squadre favorite alla promozione, illuse tutti nel girone d'andata, chiuso al quarto posto, ma poi si perse completamente nel girone di ritorno e Marino, che perse 5 gare di fila compresa la sfida di ritorno a Castellammare, venne sostituito da Cosmi (che galleggiò mestamente, chiudendo poi al quindicesimo posto). La prima sfida tra Pescara e Juve Stabia all'Adriatico fu nella stagione 1973-74, quella della promozione in B targata Tom Rosati (la Juve retrocesse). Una doppietta di Claudio Capogna firmò il 2-0 della seconda giornata di un'annata rimasta nei cuori di tutti: il Delfino tornò infatti in cadetteria dopo 25 anni di assenza
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