Malagò: "Muntari? Serviva buonsenso, vicenda assurda e tutta all'italiana"
"Norma da cambiare"
"Io posso forzare la mano facendo moral suasion e chiedere più buonsenso: errare è umano, perseverare è diabolico. Questo caso deve fare giurisprudenza e cambiare una norma che non è giusta". Lo dice Giovanni Malagò, commentando la squalifica del calciatore del Pescara Sulley Muntari per aver lasciato il campo a seguito di cori razzisti arrivati dagli spalti dello stadio di Cagliari. "La squalifica la giudico come un classico caso all'italiana - ha chiarito il presidente del Coni - di quelli da studiare all'Università per l'assurdità. Le regole dicono che se un giocatore lascia il campo va squalificato, poi c'è un'interpretazione di un giudice. Forse quelle regole andrebbero cambiate perché se un giocatore ritiene che l'arbitro non stia facendo il suo dovere nel fermare la partita, ci manca solo che oltre il danno ci fosse anche la beffa". Malagò preferisce non accostare il caso Muntari con quello di Boateng, che lasciò il campo durante Pro Patria-Milan: "Quella era un'amichevole, questa una gara di Serie A".
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