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L'ultima volta al Curi fu apoteosi biancazzurra: salvezza di rigore ai playout

Domenica si torna nel luogo del "delitto perfetto, dove fu vergata l'ultima bella pagina di storia biancazzurra

07.09.2023 00:01

Domenica prossima alle ore 20:45 il Pescara torna, dopo poco più di 3 anni, a Perugia, il luogo del “delitto perfetto”. L'ultima volta al Curi, siamo nell'estate 2020, è indimenticabile. In quel 14 agosto il Delfino ha scritto una pagina importante della sua storia che coincide con l'ultima gioia per il popolo biancazzurro prima di una mestissima retrocessione e di due campionati in serie C senza riuscire nell'intento di tornare in cadetteria: la salvezza ai playout, arrivata al termine di una lotteria dei rigori davvero estenuante. La stagione era quella connotata dallo scoppio del Covid e dal lockdown, con i campionati di calcio a lungo fermi come ogni altra attività ed il Delfino a passare da possibile passeggero del treno playoff, prima dello stop, a serissima candidata alla retrocessione dopo un crollo verticale alla ripresa delle ostilità. Il Pescara, all'epoca allenato da Andrea Sottil, il terzo tecnico stagionale dopo Zauri e Legrottaglie, sul campo in realtà era già retrocesso al termine della regular season, ma i guai del Trapani e la penalizzazione di cui fu vittima il club siciliano diede ai biancazzurri l'estrema possibilità di salvarsi, il doppio spareggio contro il Perugia del pescarese Massimo Oddo da affrontare senza il vantaggio del fattore campo. Nel primo atto, all'Adriatico di Pescara, la squadra di Sottil riuscì a far suo l'incontro di misura, ribaltando lo svantaggio iniziale firmato da Kouan grazie a Galano e ad un rigore di Ricky Maniero, che dagli 11 metri segnò la sua ultima rete da giocatore del Delfino che lo ha posizionato al settimo posto della classifica marcatori all time del club con 43 reti. Una vittoria così risicata lasciava però tutto aperto per il match di ritorno, che si giocò in una bollente serata alla vigilia di Ferragosto. La partita è stata una sorta di replay al contrario di quella dell'andata, con gli ospiti, stavolta i biancazzurri, ad andare presto in vantaggio con Pucciarelli per poi essere ribaltati dagli uomini di casa, i biancorossi, che con il solito Kouan e l'ex Melchiorri portarono la sfida ai supplementari. Più che la voglia di vincere, però, all'overtime a palesarsi sul prato del Curi fu la paura di perdere ed allora, dopo 30 minuti, lo spettro dei calci di rigore divenne realtà. La lotteria iniziò male per il Pescara con l'errore di Galano, poi un super Fiorillo ipnotizzò prima Bonaiuto e poi Iemmello per fornire ad Edoardo Masciangelo il calcio di rigore che valeva un'intera stagione e che tenne con il fiato sospeso due intere città. Dal dischetto, però, il terzino non ha fallito il tiro più importante della sua carriera, spiazzando Vicario con un bolide finito sotto l'incrocio e spedendo all'Inferno della serie C Oddo, che poi sarebbe di lì a breve tornato sulla panchina del Delfino, ed il Perugia. 

FOTO PESCARA CALCIO

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