Prima squadra

Carpi-Pescara 0-1: le pagelle dei biancazzurri

Top e flop di giornata

01.10.2017 00:28

A CURA DI DANIELE BERARDI - Il Pescara espugna lo stadio Cabassi e interrompe la serie infinita di pareggi consecutivi. Delfini padroni del gioco per novanta minuti, al cospetto di un Carpi troppo brutto e disordinato per essere vero. La vittoria è il giusto premio ad una partita giocata su buoni ritmi e con trame di manovra apprezzabili. La piazza scioglie i malumori e torna a sorridere: la rincorsa è appena iniziata.

PIGLIACELLI 6: Praticamente inoperoso durante tutta la partita, eccezion fatta per qualche uscita e un paio di tiri da fuori area bloccati senza troppi patemi. Sicuro nei rinvii e nella gestione del pallone con i piedi, a volte prendendosi anche qualche rischio. Chiude gli occhi su un colpo di testa di Sabbione, nel primo tempo, e su un velenoso tiro di Jelenic nella ripresa, ma i due tentativi finiscono entrambi oltre lo specchio.

BALZANO 6: Prima da titolare per il terzino di Bitonto, alla sua seconda avventura in maglia biancazzurra. Attivo e pimpante nelle prime battute, soffre la fisicità di Mbakogu in alcune occasioni ma alla fine tiene duro con tutto il reparto. Praticamente nullo in fase offensiva, avrà tempo per carburare ma oggi servivano solidità e robustezza: esame abbondantemente superato.

MAZZOTTA 6,5: Il Carpi lo torchia nella prima frazione con le continue sovrapposizioni di Pasciuti (il più in palla dei suoi). Ma il terzino pescarese non si scompone e cresce alla distanza. Secondo tempo di grande autorità con discese a ripetizione sull'out mancino. Bella prova per l'ex Frosinone dopo le ultime prestazioni opache.

BOVO 6: Dopo un avvio caotico e insicuro, l'esperto difensore ex Torino sale in cattedra assieme ai suoi compagni. Jerry Mbakogu è un cliente scomodo, capace di svariare su tutto il fronte offensivo, ma l'attaccante nigeriano non tira praticamente mai in porta e il merito va tutto alla coppia centrale abruzzese. Nel finale sbroglia diverse situazioni complicate grazie alla sua immensa dose d'esperienza.

CODA 6,5: Discorso simile al proprio collega e compagno di reparto, se non fosse che il centrale ex Udinese appare sicuro e granitico sin dai primi minuti. Il Pescara tiene la sua porta inviolata per la seconda gara consecutiva ed è già una notizia. Complice il forfait di Perrotta, Zeman sembra aver trovato la coppia titolare per il suo Delfino.

BRUGMAN 7: Mezz'ala o play-maker, a Gaston Brugman interessa davvero poco. L'uruguaiano è il vero faro della mediana biancazzurra: se gira lui, ne beneficia l'intero undici. Gestisce tempi e spazi senza forzare mai la giocata, consapevole delle sue grandi qualità. Eccede di altruismo alla mezz'ora del primo tempo, quando si incunea in area di rigore e invece di calciare opta per un cross basso. Ma va bene così. Se le prestazioni sono queste, i gol possono tranquillamente arrivare da altri.

COULIBALY 6,5: Altra prova di spessore per il giovanissimo centrocampista senegalese, dopo quella di Cremona. Meno appariscente rispetto al connazionale Kanoutè, ma molto più concreto e decisivo in zona gol. Serve l'assist al match-winner Capone al termine di un'azione splendida. Qualche pallone di troppo perso sulla trequarti, ma ha tempo e volontà per migliorare sensibilmente.

KANOUTE' 6,5: Battesimo di fuoco per il centrocampista senegalese, quest'oggi schierato nel ruolo di regista basso. Si disimpegna egregiamente in alcune situazioni complicate, ma a volte eccede in tecnicismi e ghirigori. Fondamentale in fase d'interdizione, fungendo da schermo contro le sortite offensive del Carpi. Bella conferma dopo i pochi minuti contro la Cremonese.

CAPONE 6,5: Assopito per circa mezz'ora, fino alla splendida azione che porta al vantaggio pescarese. Lui registra e mette in pratica alla perfezione i dettami del mister, tagliando al centro e facendosi trovare pronto sul cross basso di Coulibaly. Dopo la rete si infiamma, regalando anche alcune giocate di fino. Il terzo gol in campionato è l'emblema della straordinaria crescita di questo ragazzo classe 1999, prodotto del rigoglioso vivaio atalantino. DAL 22' St BENALI 6: Il '10' biancazzurro entra a mezz'ora dalla fine per far rifiatare il giovane Capone. Apprezzabile l'impegno e lo spirito messo in campo dal centrocampista libico, tutt'altra cosa rispetto alle ultime svogliate apparizioni. Fa specie vederlo in panchina, ma in questo momento la linea verde sta pagando più del dovuto.

DEL SOLE 7: Giù il cappello di fronte alla prestazione dell'esterno napoletano. Scivola via sulla destra che è una meraviglia, tra sterzate feroci e dribbling ubriacanti. Un po' fumoso in avvio, cresce col passare dei minuti in maniera irrefrenabile. Dilaga nel secondo tempo, quando il Carpi esce definitivamente dal campo al cospetto di un Pescara pimpante. Soltanto una prodezza di Colombi gli nega la gioia del primo gol in campionato. Ha ancora ampi margini di miglioramento, ma se le premesse sono queste ne vedremo delle belle.

PETTINARI 5,5: Giornata poco fruttuosa per il bomber scuola Roma. Ligi e Poli lo ingabbiano bene, costringendolo a giocare quasi sempre spalle alla porta. Lui non demorde facendosi notare soprattutto per l'apporto alla manovra in fase di uscita e di non possesso. Ha la palla del raddoppio ma non colpisce bene causa coordinazione precaria. Avrebbe anche un'altra occasione per sganciare il sinistro dal limite dell'area, ma preferisce cincischiare col destro facendosi chiudere. DAL 24' St GANZ 5,5: Subentra allo stremato Pettinari per vivacizzare i suoi negli ultimi dieci metri. Ma il bomber ex Como non riesce proprio a sbloccarsi e soltanto la bandierina dell'assistente gli nega la magra figura di un facile gol sbagliato, a tu per tu col portiere locale. Tanta buona volontà e anche la giusta dose di sacrificio, ma per essere il centravanti titolare di questo Pescara servirà qualcosa in più.

ZEMAN 6,5: I tre punti, come spesso accade, spengono critiche e mugugni, La vittoria arriva come manna dal cielo per il suo Pescara, al termine di una prestazione in crescendo. Avvolge il Carpi con la sua manovra tambureggiante e raccoglie anche poco per la mole di gioco prodotta. Nonostante la carenza di risultati, il boemo continua ad affidarsi ai suoi ragazzini e viene ripagato proprio dal più piccolo di questi. I biancazzurri tornano ad intravedere le zone nobili della classifica, mostrando anche sprazzi di calcio tipicamente 'zemaniano'. Non sono ancora chiare le reali potenzialità di una squadra imbottita di giovanotti, ma la sensazione è che Zeman abbia già smontato il giocattolo tra le sue mani. Staremo a vedere ma nel frattempo la tranquillità della vittoria è l'elisir ideale per una piazza in subbuglio continuo. 

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