Quando il Pescara voleva Romario e Geovani, ma prese Edmar e Tita
Per Romario, il Pescara entrò in competizione con il Psv, ma l'offerta olandese fu migliore. E si virò su Edmar
«Ho avuto varie opportunità, la prima con il Pescara, che entrò in competizione con il Psv, ma l'offerta olandese fu migliore. Poi con Milan e Inter. Non trovammo l'intesa economica. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con il vostro calcio, ma sono stato al Psv, al Barcellona e al Valencia. Tre grandi squadre. Non posso proprio lamentarmi». Parole e musica di Romario de Souza Faria, rilasciate tempo fa alla Gazzetta dello Sport. Le dichiarazioni di uno dei bomber più importati della storia del calcio brasiliana conferiscono il connotato della verità ad una vicenda nota a Pescara, ma che per molti ha sempre avuto il contorno della leggenda metropolitana. Non era una leggenda, il Pescara fu realmente vicinissimo a Romario. E a Geovani, un altro verdeoro, centrocampista che poi più tardi sbarcò in Italia a Bologna.
Nell'estate del 1988, il Pescara, che aveva appena ottenuto la prima (e finora unica salvezza in A), voleva un tris di stranieri targato Selcao. E così avvenne, una volta perso Slislovic, grandissimo protagonista della stagione precedente, ma invece di Geovani e Romario a Junior vennero affiancati Tita ed Edmar. Il secondo, goleador da presunti 500 gol in carriera in Patria, secondo le cronache dell'epoca venne pagato un miliardo. Fino a qualche tempo fa si pensò che fu il Pescara a preferire lui a Romario - almeno nella credenza popolare - le parole del diretto interessato fanno capire che i biancazzurri dovettero virare su Edmar dopo l'irruzione del PSV Eindhoven. Una folla oceanica attese il giocatore all'aeroporto. Ma la stessa folla non ha mai potuto applaudire le imprese del giocatore che restò 3 anni con il Delfino senza mai incantare. Arrivò con Tita, di ben altra pasta. Una sola stagione a Pescara, con 9 gol tra i quali si segnala una tripletta all'Olimpico nella vittoria pescarese per 1-3 sulla Roma. Con le squadre romane doveva avere un conto aperto, perchè segnò anche una doppietta alla Lazio. Fu il capocannoniere stagionale di quel Pescara, che però dovette dire addio alla Serie A. Andò via a fine anno. E non incantò più lontano dall'Abruzzo
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