Campagnaro: "Dirigente? No, voglio continuare a giocare"
"E spero di farlo nel Pescara"
Hugo Campagnaro non lascia, anzi raddoppia. Vuole ancora essere protagonista nel mondo del calico, ma da calciatore. «Se vengo gestito bene, come è successo a fine campionato, posso giocare ed io ho molta voglia di continuare a farlo. A Pescara? Mi trovo benissimo qui, ma bisogna vedere come andranno le cose. La mia idea è continuare, sempre se potrò fare almeno la metà delle partite programma. Mi sento di poter dare ancora una mano alla causa. Dirigente? Per me il rapporto col presidente è importantissimo, però non sono ancora pronto per fare il dirigente. Mi sento di poter essere ancora un giocatore. Dovrò parlare con Sebastiani e vedremo che idee avrà la società, poi ci regoleremo di conseguenza. Un contratto a gettone è ipotesi plausibile? Il presidente sa che non è una questione di soldi per me, in questo senso non ci sono problemi».
Sono state poche, pochissime le presenze stagionali per Campagnaro, afflitto dai cronici problemi muscolari al polpaccio (ha chiuso con 7 presenze in campionato e una in Coppa Italia per 589 minuti complessivamente giocati), ma ogniqualvolta è stato abile ed arruolabile è stato schierato: «Ho avuto molti problemi fisici, ma quando è arrivato mister Pillon mi ha subito fatto sentire importante dicendomi che sarei stato utile. A Venezia sono entrato negli ultimi venti minuti, molto complicati, ma ho potuto dare il mio contributo per la salvezza e questa cosa mi ha fatto stare bene. Con Pillon il rapporto è molto buono ed ho un ottimo rapporto con tutta la squadra, un aspetto molto importante per un giocatore di quasi 38 anni come me. Il ruolo dell’allenatore è quello di riuscir a far dare il massimo da ogni suo giocatore e Pillon ci è riuscito. La stagione è andata male, all’inizio siamo stati anche sfortunati negli episodi e siamo andati con il morale sotto i tacchi. Con mister Pillon è cambiato il passo e siamo venuti fuori da una situazione complicata, abbiamo lavorato bene e raggiunto l’obiettivo. E di questo siamo tutti molto contenti».
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