Il personaggio: Franck Kanoutè
Sarà lui la rivelazione biancazzurra?
Il suo arrivo a Pescara è passato un po' inosservato nell'ultimo giorno di mercato, "nascosto" dall'operazione Del Sole e dalle ipotesi di cessione, poi naufragate, di Zampano e Benali. Eppure Franck Kanoutè sta impiegando poco a scalare le gerarchie interne e a candidarsi come una delle possibili rivelazioni biancazzurre in stagione. Il suo passaggio al Delfino (insieme a Mancini e Camilleri) nell’ambito della cessione di Delli Carri e Del Sole alla Juve ne ha consegnato l'intera proprietà al club dannunziano, che ora gongola (per tutti i 5 giocatori coinvolti, le due società hanno ciascuna il 50% della futura rivendita).
Kanoutè ja tutto per rendersi protagonista: fisico, tecnica e la predisposizione al sacrificio. Tutte doti che servono al nuovo Pescara e che piacciono un sacco a Zdenek Zeman. "Ha più qualità di Coulibaly", ha detto in tempi non sospetti ZZ sul baby Franck, ben prima che a Cremona il senegalese facesse vedere al popolo pecarese la sua arma segreta: la capacità di rendersi pericoloso anche su calcio piazzato. Ha sfiorato il gol da 3 punti in Lombardia, avrà altre occasioni per riprovarci. Kanoutè nasce regista, può essere impiegato anche mezz'ala e all'occorrenza difensore centrale, e sembra avere doti tattiche importanti, uniti ad un atletismo che in B può fare la differenza. Ecco perchè con Proietti infortunato, Carraro acerbo e Brugman alle prese con il dilema sul ruolo (leggi qui), l'opzione Kanoutè sembra destinata ad essere realtà in più di una circostanza.
La storia di Kanoutè non è affascinante come quella dell'amico Coulibaly, ma merita di essere comunque raccontata. Tanti provini in Italia, a partire proprio dal Carpi, ultimo avversario dei biancazzurri, passando per il Torino e il Napoli. Ma è la Juventus ad assicurarselo, pur potendolo impiegare solo dopo parecchi mesi dallo sbarco a Vinovo per problemi di tesseramento. Franck arriva in Italia alla fine del 2014, si allena con i dilettanti del Pietrasanta di Cristiano Zanetti, ex Juventus e Nazionale (è ora allenatore della Massese) prima di essere notato da Luca Diddi, responsabile dell’Academy del Carpi per la Toscana. Provino per gli emiliani, per il Toro e per il Napoli, su segnalazione di Giuntoli nel frattempo transitato da Carpi all'ombra del Vesuvio. Qualche settimana con la Primavera del Napoli e un paio in prima squadra con Maurizio Sarri, me niente tesseramento: Franck è minorenne ed è tutto terribilmente complicato. La Juve monitorava la situazione ed il suo inserimento è stato decisivo: ha aspettato il tempo giusto ed ha esordire il giocatore immediatamente dopo il compimento dei 18 anni (13 dicembre 2016). Dove? Proprio a Pescara, segno del destino: il pescarese Fabio Grosso, che lo avrebbe portato con sè a Bari molto volentieri, lo fa esordire contro la Primavera del Pescara nella schiacciante vittoria dei bianconeri contro i biancazzurri all'epoca guidati da Ruscitti. Non avrebbe mai pensato di esordire tra i professionisti proprio in maglia Pescara. Così è stato, ma siamo solo agli inizi...
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