Capone: "I tifosi ci chiedono la A, noi daremo il massimo"
"Chiedo però comprensione, in primis per me che sono inesperto"
Idee chiare e tanta voglia di fare bene: Christian Capone si presenta così al popolo biancazzurro. Schietto ed educato, ha parlato da Palena per la prima volta come nuovo giocatore del Pescara.
IL DESTINO - Il Pescara era nel suo destino. Christian Capone nel novembre scorso non poteva sapere che meno di un anno dopo avrebbe indossato la casacca del club contro il quale ha debuttato in prima squadra (e da titolare) in Coppa Italia, lanciato da Gian Piero Gasperini come esterno sinistro nel 4-3-3 nerazzurro insieme a Pesic e D'Alessandro, per 45 minuti, i primi nel calcio dei grandi. "In molti mi hanno fatto notare questa coincidenza", ride, "ed in effetti evidentemente è stato un segno del destino. Non appena ho saputo della prospettiva di arrivare a Pescara non ho avuto dubbi, è una grande piazza e c’è un tecnico come Zeman che è bravissimo nel lanciare i giovani. Adesso per me si apre la prima vera stagione tra i grandi, questi venti giorni di preparazione sono stati davvero duri ed intensi ma sto resistendo bene. A livello giovanile non avevo mai lavorato tanto! Mister Zeman vuole sempre che ci alleniamo al massimo, con noi attaccanti è molto attento nel curare i movimenti e ci fornisce tanti consigli. Ho voglia di fare bene, dopo un solo anno di Primavera avere la possibilità di giocare in un club ambizioso di serie B come questo non è poca cosa. Ai miei nuovi tifosi chiedo di avere pazienza con la squadra nelle prime partite, soprattutto con me che sono inesperto".
In biancazzurro è sbarcato con il “gemello” Latte Lath: "Lo scorso anno giocavamo insieme, lui a destra ed io a sinistra nel tridente. Sto però vedendo che il mister sta provando anche lui a sinistra, sicuramente ci sarà grande concorrenza ma sana, perché siamo grandi amici. Ma non ci siamo solo noi due. I tifosi biancazzurri che ho incontrato mi hanno detto che vogliono tornare subito in serie A e tutta la squadra vorrebbe accontentarli. Faremo di tutto per centrare il nostro obiettivo. Ed io non vedo l’ora di iniziare. Domenica abbiamo la Triestina in Coppa Italia, vogliamo regalare la prima soddisfazione ai nostri tifosi".
L'ATALANTA - "Gasperini mi ha spinto qui? No,col mister non ho parlato, ma gli sono grato per lo spazio che mi ha concesso". Nato a Vigevano il 28 aprile 1999, è cresciuto con il pallone tra i piedi, muovendo i primi passi tra l’Oratorio Abbiategrasso e l’Albairate, prima di finire alla Soccer Boys, dove viene individuato dai radar degli scout dell’Atalanta. In nerazzurro dal 2010, la sua avventura a Bergamo è iniziata negli Esordienti B ed ha subito mostrato grandi qualità. La sua visione di gioco e l’ottima tecnica di base di cui dispone lo collocano a centrocampo, nei due centrali della mediana a quattro, fino alla stagione vissuta nei Giovanissimi Regionali, quando c’è la svolta. L’allenatore Massimo Cicconi pensa che la sua fantasia possa essere più devastante vicino alla porta, nella trequarti avversaria. E così comincia a schierarlo da esterno d’attacco. E da allora sono state caterve di gol, negli Allievi ed in Primavera. "Mister Cicconi ha avuto l’intuizione giusta, ma sono legato a tutti i tecnici che ho avuto a Bergamo, sono stati davvero importanti nella mia crescita. Penso a Polistina e a Brambilla in particolare, con quest’ultimo negli Allievi Nazionali ho vinto lo scudetto".
IL FUTURO - Suo fratello minore Andrea è nel settore giovanile del Milan, prima o poi Christian lo raggiungerà in rossonero? "Non credo", ride di gusto, "la mia mente è rivolta solo a questa stagione e a fare bene con il Pescara per poi tornare a Bergamo da protagonista"
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