Prima squadra

Carraro: "Consiglio Pescara a Vanheusden e Valietti. Io..."

Parla il play proveniente dall'Inter

04.08.2017 07:57

Dall'Inter al Pescara per provare a stupire. E per trovare un posto al sole. Il suo arrivo a Pescara è passato un po’ in sordina, ma Marco Carraro ha tutte le carte in regola per essere la rivelazione della stagione. Arrivato dall’Inter insieme ad Andrea Palazzi, il classe 1998 nella scorsa annata agonistica è stato uno dei perni della formazione nerazzurra che si è laureata campione d’Italia a livello Primavera.

LE ORIGINI - Nato a Dolo, un centro in provincia di Venezia, cresce in un piccolo paese, Dogaletto di Mira, che ha meno di mille abitanti e dista una quindicina di chilometri dal capoluogo. Difficile spiccare il volo da un posto così, eppure Marco ci riesce. Dopo aver iniziato a giocare in una squadra locale, il Riva di Malcontenta, nel 2009 passa al Padova e sbarca all’Inter nel 2014 dopo aver stregato gli scout del club meneghino.

L'INTER - La sua esplosione è dovuta a mister Stefano Vecchi che gli affida le chiavi del centrocampo e Marco ripaga la fiducia trascinando i baby nerazzurri al titolo nazionale, nonostante esattamente un anno fa un malore improvviso gli ha strappato il papà Giancarlo, che era in vacanza in Puglia. Sono stati mesi difficili per il giovane ed il calcio gli ha dato una mano a superare un momento tanto drammatico. «Mister Vecchi è stato fondamentale, soprattutto all’inizio della scorsa stagione quando mi ha dato fiducia, continuando a martellarmi, in un periodo particolare quando non riuscivo a trovare spazio. E a fine stagione ci siamo tolti insieme una bellissima soddisfazione».

IL PESCARA - «Sono qui per provare a ritagliarmi il mio spazio», dichiara da Palena, «e per me è una bella opportunità, le sensazioni iniziali sono veramente buone. Abbiamo lavorato veramente sodo, sia a Rivisondoli sia qui, e credo di aver risposto bene nonostante qualche fisiologico problemino dovuto ai pesanti carichi. Soprattutto i primi tre giorni sono stati duri, quel che avevo sentito sulla preparazione con mister Zeman era vero. E' davvero durissima, i ritmi sono altissimi e difficili da mantenere soprattutto per chi viene da una formazione Primavera. Spero di poter dare il mio contributo alla squadra e di crescere, si sta formando già un bel gruppo ed i più esperti forniscono a noi giovani tanti consigli. Le mie caratteristiche? Sono un centrocampista centrale, al quale piace far partire l’azione dal basso. Mi sono sempre ispirato a Pirlo, un grandissimo campione».

IL CONSIGLIO AGLI AMICI - Dalla vecchia Primavera dell’Inter potrebbero raggiungerlo due compagni, il difensore Vanheusden e il terzino Valietti: «Non posso che consigliare loro di raggiungermi a Pescara», dice col sorriso, «è una piazza molto calda dove credo si possa crescere davvero bene».

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