Brugman: "Sogno di giocare in A col Pescara, da capitano"
"Non ho mai pensato di andare via nonostante in estate si dicesse che il Parma ed altre squadre di A mi volessero"
Pasta di capitano. Gaston Brugman è uno dei leader del nuovo Pescara. Fascia da capitano al braccio, piedi raffinati e tanto carisma. Ed un sogno, grande così. Non una chimera e non una pura utopia: «Il mio sogno è giocare di nuovo in serie A con il Pescara, questa volta da capitano. Rispetto allo scorso anno ho fatto meno gol, ma gioco in regia e devo far girare la squadra. Il mercato? Sono chiacchiere dei giornali, io non ho mai pensato di andare via nonostante in estate si dicesse che il Parma ed altre squadre di A mi volessero. Sto bene a Pescara e spero davvero di portare questa squadra nella massima serie con la fascia di capitano al braccio».
TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO. «Credo sia normale che dopo due annate non belle la gente faccia fatica a venire allo stadio, ma la squadra sta dimostrando che ce la mette sempre tutta e l’entusiasmo sta crescendo. Dobbiamo continuare così, con umiltà e sacrificio per trovare l’unione tra squadra, società e la nostra tifoseria. Siamo molto contenti di come stanno andando le cose. Da quando sono a Pescara questo è l’anno più sereno, quello in cui si riesce a lavorare meglio. Se qualcuno ci avesse detto alla viglia che saremmo stati secondi in classifica a questo punto della stagione, credo che chiunque di noi avrebbe firmato. Ma adesso non dobbiamo commettere l’errore di pensare d’essere diventati dei fenomeni, siamo partiti per raggiungere una salvezza tranquilla e questo deve rimanere il nostro obiettivo almeno per il momento. Pensiamo partita dopo partita, con la stessa voglia di questi primi due mesi e mezzo. Credo sia troppo presto pe tirare le somme, non lo dico per scaramanzia ma per reale convinzione. L’unione del gruppo è importantissima, è quello che porta a fare grandi cose ed il mister ha molti meriti per averci trasmesso tanta tranquillità. Siamo molto compatti e questo aspetto è determinante in un campionato lungo e difficile come quello di serie B».
TRA PALERMO E ASCOLI. «Forse la sosta arriva nel momento opportuno, anche se tante volte, dopo una sconfitta del genere, l’unica cosa di cui si ha bisogno è tornare subito in campo. A Palermo abbiamo affrontato una squadra costruita per andare direttamente in A, il passivo è stato abbondante, anche duro da digerire, ma il campo aveva detto altro rispetto al punteggio finale. Chiaramente qualcosa abbiamo sbagliato, ma abbiamo imparato la lezione. Non siamo felici dell’ultima partita, ma adesso dobbiamo voltare pagina e pensare alla gara con l’Ascoli. Sarà una partita importante, vogliamo rifarci dopo l’ultima sconfitta in un match al quale la tifoseria tiene tantissimo. Anche l’anno scorso l’Ascoli ci ha battuto in casa, vogliamo fare bene domenica anche per questo»
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